«I giovani MMG siano aiutati con agevolazioni sull’Iva per l’acquisto di apparecchiature. Il Reddito di Cittadinanza potrebbe favorire l’assunzione di collaboratori e infermieri». Così il segretario Fimmg dopo l’incontro con il Ministro
«Un incontro proficuo, avvenuto in un clima di collaborazione e di apertura. Resta tuttavia la nostra attesa di risposte concrete e ben visibili nella prossima finanziaria su cui abbiamo verificato un forte interesse del ministro della Salute Roberto Speranza». Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta con ottimismo l’odierno incontro avvenuto tra il Ministro e la delegazione della Federazione, in cui era affiancato dal vicesegretario vicario Pierluigi Bartoletti e il vicesegretario Domenico Crisarà.
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«Abbiamo portato sul tavolo del Ministro – dice Scotti – i motivi per i quali, nonostante la firma della pre-intesa per la convenzione della medicina generale, la categoria ha mantenuto il suo stato di agitazione». Il leader nazionale della Fimmg sottolinea infatti che «non esistevano impegni del nuovo Governo rispetto ad investimenti economici quali la riduzione dell’Iva, una decontribuzione per il personale di studio, iperammortamento e altri strumenti nella prossima legge di Stabilità, necessari allo sviluppo dei micro-team al servizio della Medicina Generale».
Scotti chiarisce ancora una volta l’urgenza, non più procrastinabile, di «un investimento specifico nel quadro della prossima Finanziaria per il cambiamento della Medicina Generale», e ribadisce che «non è più possibile pensare che le risorse per i fattori di produzione della Medicina Generale possano essere individuati nel Fondo Sanitario Nazionale. La valorizzazione dell’autonomia gestionale prevista dal Legislatore per la Medicina Generale Convenzionata, che permette ai colleghi di investire su se stessi (di fatto investendo sul Pubblico in termini di prestazione per i pazienti), ha bisogno a questo punto di un investimento specifico».
La ratio che ispira l’azione della Fimmg, per il tramite del segretario generale, è quella di portare avanti le istanze della categoria e innestare un circolo virtuoso che alla fine possa avere ricadute positive sull’assistenza ai cittadini. «Non si comprende perché si dovrebbe valorizzare l’imprenditoria giovanile – prosegue Scotti – ed escludere i giovani medici di Medicina Generale che entrano nel mondo del lavoro. Parliamo di ragazzi chiamati ad investire sull’apertura di uno studio, sull’assunzione di personale e l’acquisto di attrezzature diagnostiche, senza avere in prima battuta risorse adeguate. Basterebbe, per cominciare, attivare misure di agevolazione sull’Iva per l’acquisto di apparecchiature di diagnostica, lo diciamo ormai da anni, lo si potrebbe fare in linea con contratti definiti e certificati dalle Aziende sanitarie».
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Richieste Fimmg che avrebbero ricadute importanti sul mondo del lavoro, non solo in favore dei medici, giovani e meno giovani, della Medicina Generale. Scotti ricorda infatti che «si potrebbe definire una strategia a supporto della Medicina Generale partendo dal Reddito di Cittadinanza, con politiche che favoriscano le assunzioni di collaboratori di studio e infermieri. Farlo significherebbe creare opportunità occupazionali nei 60mila studi di Medicina Generale che ci sono sul territorio. Chiaramente, si dovrebbe realizzare un percorso formativo dando vita ad un network che ricomprenda gli uffici di collocamento e i navigator.
«Non è certo un segreto – conclude il segretario generale Fimmg – quali siano le dinamiche demografiche in atto nel nostro Paese. L’età media della popolazione è sempre più alta e i pazienti sono sempre più interessati da patologie croniche. La nostra società avrà bisogno in maniera crescente di prossimità e assistenza domiciliare. Questi sono temi ai quali la politica deve guardare, comprendendo che valorizzare la Medicina Generale significa valorizzare un sistema di assistenza di qualità per i cittadini».