Lavoro e Professioni 8 Settembre 2022 09:21

Meno cultura generale ai test di Medicina 2022: «Così vince la meritocrazia». Ma c’è qualche critica

La nuova formula ha raccolto consensi tra gli studenti: più domande di biologia, chimica, matematica e fisica premiano chi studia di più. Qualche critica da chi ha fatto il classico per il cambiamento ufficializzato solo a fine giugno

Meno cultura generale e logica ai test di Medicina 2022, con questa novità si sono dati appuntamento lo scorso 6 settembre gli aspiranti camici bianchi italiani.  Un cambiamento per dare più valore al merito e meno alla fortuna. Ma è stata una scelta giusta? Sanità Informazione l’ha chiesto ai candidati che si sono cimentati con i 60 quiz a Milano, Roma e Napoli.

«Era molto difficile, più dello scorso anno, in particolare biologia», hanno detto più voci al termine della prova sostenuta alla Statale di Milano, ma c’è chi ha rimarcato il fatto che «in questo modo si è potuto ragionare di più invece che essere in balia della dea bendata».

Prova meritocratica

Stessa lunghezza d’onda a Roma dove i candidati hanno riconosciuto nella nuova veste più attinenza al corso di studi. Nella maggioranza dei casi i pareri sono stati favorevoli; per tutti l’aver aumentato le domande di biologia, chimica, matematica e fisica ha reso giustizia a quanti hanno investito tempo e denaro per prepararsi meticolosamente al test, anche se non sono mancate le critiche.

Penalizzati gli studenti del classico?

A creare maggiori grattacapi agli studenti, chimica e biologia, al punto che qualcuno, con una preparazione da Classico, ha rimpianto i quesiti di cultura generale dello scorso anno. «Dal momento che si tratta di un test d’ingresso e le materie di studio si affronteranno poi all’Università, trovo più giusto dare spazio a logica e cultura generale per offrire una chance anche a chi non proviene dal liceo scientifico», ha fatto notare una candidata a Roma. Un disappunto condiviso da chi ha fatto altri corsi di studio umanistici. «Provengo da un liceo musicale – ha detto una studentessa motivata dal desiderio di diventare psichiatra – in fondo cultura generale non si studia e permette a tutti di avere una possibilità, invece quest’anno il test richiedeva più studio ed esercitazione».

Questione di tempo

Più spazio, dunque, alla meritocrazia e meno alla fortuna e proprio per questo c’è chi ha criticato il poco tempo dato ai ragazzi per prepararsi alla nuova versione dei quiz: «Si tratta di un cambiamento discutibile perché è stato ufficializzato solo a fine giugno. Questo ha penalizzato alcuni e avvantaggiato altri – rilancia il dibattito uno studente di Napoli – io personalmente ho fatto il Classico per cui sono più ferrato in cultura generale e logica, avrei fatto probabilmente un punteggio più alto». Insomma, test nuovo ma problemi vecchi, tanto che in molti impegnati ad aggiudicarsi il pass per la facoltà di Medicina hanno confessato di sperare per il 2023 in una vera riforma.

 

 

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