All’Istituto internazionale Saint Louis di Milano il progetto pilota realizzato dal gruppo Inspired Educational Group che permette agli studenti di utilizzare un nuovo metodo di apprendimento ibrido per potenziare il percorso di studi
Dopo la didattica a distanza, nasce la prima scuola nel Metaverso. A sperimentare l’apprendimento con la virtual reality è l’Istituto internazionale Saint Louis di Milano, con un progetto pilota che permette agli studenti di vivere esperienze uniche. Siamo andati al campus Archinto di via Olmetto per conoscere come lavorano i ragazzi della Saint Louis. Un magnifico palazzo storico del XVII secolo rappresenta il connubio ideale tra presente e futuro. Le classi si affacciano su bellissime corti e giardini interni, mentre nel seminterrato, dove ancora si possono ammirare rovine storiche, ha sede la palestra dove gli studenti sono impegnati in una lezione di educazione fisica virtual reality.
Grazie a visori in 3D e guanti con sensori i ragazzi si possono misurano con esercizi di precisione, di forza, fanno attività fisica su campi di calcio, di basket o di atletica virtuali. Strumenti che permettono loro di fare un allenamento individuale, come disputare partite e gare con atleti di ogni parte del mondo. «Questa nuova modalità di studio è stimolante, ci consente di migliorare le nostre capacità, divertendoci» commentano gli alunni presenti. «Si tratta di una tecnologia molto flessibile che può essere utilizzata nell’educazione fisica come in tutte le materie di studio -commenta Marco Trapani, manager di Inspired Educational Group, la rete di istituti privati che opera a livello mondiale e che per prima ha sperimentato la scuola nel Metaverso –. È un progetto sfidante e ci consente di entrare con nuovi strumenti in un contesto educativo, come quello scolastico, dove il connubio tra tecnologia e tradizione è un processo abbastanza complesso».
In aula, grazie alla tecnologia, gli studenti possono entrare in ambienti virtuali dove, attraverso i propri avatar possono interagire con professori e alunni che si trovano a migliaia di chilometri di distanza, lavorare in gruppo o studiare individualmente con l’obiettivo di potenziare il proprio apprendimento. Una ricerca realizzata nel 2021 ha dimostrato infatti i vantaggi dell’utilizzo della Virtual Reality. Il 40% degli studenti risultano più sicuri nell’applicare ciò che è stato insegnato loro e il 100% più impegnati. Inoltre, si è scoperto che la Virtual Reality è più veloce del 400% rispetto all’apprendimento in aula.
«Gli alunni sono molto più coinvolti, hanno un livello di attenzione superiore e partecipano in maniera attiva alle lezioni – aggiunge Trapani -, si sentono protagonisti piuttosto che subire passivamente le nozioni che ricevono».
Per gli studenti del liceo internazionale di via Olmetto la tecnologia Virtual Reality rappresenta dunque una grossa opportunità ed un elemento essenziale dell’apprendimento ibrido in quanto permette di collaborare e interagire all’interno di un ambiente virtuale. «Ci muoviamo in un contesto internazionale, abbiamo più di 50 campus distribuiti nei cinque continenti e oltre 55 mila studenti – racconta il manager -. La possibilità che offre questa tecnologia è di abbattere le barriere che ci sono oggi nel contesto scolastico, non fermandoci all’interno dell’edificio, ma allargandolo a studenti e insegnanti di tutto il mondo che fanno parte del network Inspired, permettendo così di avere uno scambio più capillare ed efficace con l’obiettivo, in un prossimo futuro, di avere un percorso di studi completamente in modalità Virtual Reality».
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