Lavoro 11 Gennaio 2021 08:54

Odontoiatri e vaccino anti-Covid, Iandolo (CAO): «Non vogliamo essere tagliati fuori»

Il presidente della Commissione Albo Odontoiatri: «Si segua criterio di esposizione al rischio, non di inquadramento contrattuale». Sì ad arruolamento come vaccinatori “in strutture ad hoc”

Odontoiatri e vaccino anti-Covid, Iandolo (CAO): «Non vogliamo essere tagliati fuori»

Un coinvolgimento a pieno titolo, attivo e passivo, nella campagna vaccinale anti-Covid, sia come destinatari prioritari del vaccino in quanto operatori sanitari, sia come soggetti vaccinatori, in condizioni di sicurezza. Sono queste le istanze attuali degli odontoiatri italiani, portate avanti con forza dal presidente della Commissione Albo Odontoiatri, Raffaele Iandolo, intervistato sul tema ai nostri microfoni.

Presidente, come sta andando l’arruolamento al vaccino per la vostra categoria?

«A me sembra che la ratio che detta i tempi in cui debbano essere vaccinate le varie categorie sia chiara a tutti, meno che agli organi decisionali. Mi spiego: se la graduatoria va fatta, come è stato deciso, in base al livello di rischio di contagio patito, è evidente che noi dovremmo essere coinvolti in prima battuta, dal momento che lavoriamo a strettissimo contatto col paziente, con il nostro viso in prossimità della bocca di quest’ultimo. Ebbene, in molte regioni d’Italia i colleghi sono già stati chiamati a sottoporsi alla vaccinazione, in altre no. Mi piacerebbe che ci fosse uniformità in questo senso, una logica e una visione d’insieme. Ma sono certo che ci arriveremo».

Come mai, a suo parere, queste falle nell’organizzazione?

«Credo che nella programmazione della campagna vaccinale si sia incappati in un equivoco di fondo e cioè l’aver ragionato in termini di equivalenza tra operatori sanitari e dipendenti del Ssn; i liberi professionisti, come noi, e i medici convenzionati, non sono stati automaticamente considerati. Ma è evidente che il criterio non debba essere quello contrattuale bensì, ripeto, quello di esposizione al rischio».

Per quanto riguarda invece il vostro coinvolgimento attivo, vale a dire la possibilità che eseguiate i vaccini?

«Stiamo aspettando indicazioni in tal senso, ferma restando la nostra piena disponibilità su base volontaria. Ad oggi la somministrazione è appannaggio degli ospedali, ma quando la campagna andrà a regime ci sarà bisogno di tutte le forze in campo. Ad oggi, saremmo sicuramente in difficoltà ad organizzare le vaccinazioni presso i nostri studi, soprattutto per motivi logistici, ma potremmo ben prestare il nostro servizio in strutture pubbliche o convenzionate. Speriamo di ottenere presto anche questo risultato».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone: per osimertinib e durvalumab ottimi risultati negli studi LAURA e ADRIATIC al Congresso ASCO

Nello studio LAURA osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% nel tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III. Nello studio ADRIATIC, invece, du...