«La campagna “Ogni vita conta” vuole rendere omaggio agli oltre 260 medici che finora hanno dato la vita per combattere l’epidemia di Covid-19», spiega il Presidente della Federazione, Filippo Anelli
«Oltre un milione i guariti dal virus. Centinaia i medici che hanno dato la vita per salvarli». Si conclude così il video della nuova campagna, promossa dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, e presentata questa mattina a Roma, di fronte ai 106 Presidenti degli Ordini territoriali riuniti, in streaming, nell’ultimo Consiglio Nazionale del triennio. “Ogni vita conta”: questo il titolo dello spot, che sarà trasmesso, a partire da oggi, sui social della FNOMCeO e degli Ordini, e che potrà essere condiviso liberamente da coloro che vorranno veicolarlo.
«La campagna “Ogni vita conta” vuole rendere omaggio agli oltre 260 medici che finora hanno dato la vita per combattere l’epidemia di Covid-19 – spiega il Presidente della Federazione, Filippo Anelli -. Sono loro che hanno permesso a quasi un milione e duecentomila persone di guarire, in una pandemia che ha fatto fermare il mondo, e che continua a mietere vittime sia tra la popolazione che tra gli operatori sanitari».
«Sono loro che sono scesi in prima linea “a combattere un alieno, un virus”, fino a quest’anno ignoto al nostro sistema sanitario – continua Anelli -. Sono loro che hanno giurato di difendere la vita, “perché ogni vita conta”, e che non si sono risparmiati, nei reparti e sul territorio, per salvare il numero più alto di pazienti. Ospedalieri, Pediatri, Specialisti ambulatoriali, Medici di famiglia, di continuità assistenziale, delle USCA, del 118, delle RSA, Odontoiatri: tutti si sono impegnati, ciascuno per la propria parte, per l’obiettivo comune di contenere gli effetti devastanti della pandemia. Solo con il lavoro sinergico di tutti e con l’impegno di ognuno si potrà riuscire a contrastare il diffondersi del Coronavirus».
«Il video è anche un omaggio a tutti coloro che non ce l’hanno fatta – conclude il Presidente FNOMCeO -. A tutti quegli italiani portati via dal SARS-CoV-2, al nostro essere comunità che si stringe attorno ai propri morti e trova la forza di andare avanti, medici e cittadini, insieme».
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