La neo presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, Silvia Vaccari: «Revisione della laurea triennale, istituzione di un percorso di studi magistrale, incremento della nostra presenza professionale sul territorio e riconoscimento di ruoli dirigenziali alle ostetriche sono tra le nostre priorità»
Revisione del percorso formativo triennale e istituzione di una laurea magistrale. Sono questi i primi traguardi che presto taglierà il nuovo direttivo della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, completando l’instancabile lavoro portato avanti dal Comitato centrale uscente.
«Proprio in questi giorni – annuncia la neo presidente della Federazione, Silvia Vaccari – stiamo lavorando con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per una revisione delle materie di insegnamento previste dal percorso di laurea triennale in Ostetricia, dei crediti formativi e del tirocinio di abilitazione professionale. Inoltre, proporremo una laurea magistrale, a cui potranno accedere le ostetriche che avranno già conseguito il titolo di primo livello, che offrirà strumenti concreti per lavorare nel campo della ricerca scientifica, della formazione e per acquisire strumenti e competenze dirigenziali».
Non è ancora certo se questi cambiamenti saranno attivi già dal prossimo anno accademico, «ma – assicura Vaccari – siamo ormai alla fine di un importante percorso intrapreso già negli anni scorsi dalla Fnpo. Modificare e ampliare il percorso formativo in ostetricia significherà assicurare una preparazione adeguata a tutti i nostri studenti, prima che si trovino ad affrontare le difficoltà del mondo professionale».
Tra i 15 membri che compongono il nuovo direttivo della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica ci sono tanti obiettivi e nuovi propositi. Si va dal rinnovamento dell’immagine pubblica dell’ostetrica, al suo ruolo nelle scuole, nelle residenze sanitarie, nei consultori familiari, in regime di assistenza domiciliare, fino all’ostetrica di comunità e in libera professione.
«In un momento di emergenza sanitaria, crisi economica e sociale – aggiunge Vaccari – è necessario mettere al centro del nostro lavoro i bisogni della donna, troppo spesso lasciata sola nell’affrontare momenti importanti della sua vita come la gravidanza, il parto, l’allattamento. Ed è proprio questo che noi ostetriche abbiamo da sempre cercato di fare, ancor di più durante la pandemia: restare accanto alle nostre donne. Nell’ultimo anno, in particolare, abbiamo sperimentato l’utilizzo delle nuove tecnologie che ci ha consentito di abbattere la distanza fisica imposta dal Covid-19, evitando che si trasformasse anche in distanza sociale».
Ma il ruolo delle ostetriche non si esaurisce semplicemente attraverso le attività legate alla prevenzione, all’assistenza ed alla cura. «Faremo in modo – continua la neo presidente – che alla nostra categoria professionale siano riconosciuti anche quei ruoli dirigenziali che spettano di diritto, così come sancito da diverse direttive europee e non si operi una discriminazione tra professionisti sanitari come sancito dalla legge n. 3 del 2018».
Le ostetriche, dunque, continueranno ad essere schierate in prima linea per il pieno riconoscimento di ognuna delle proprie competenze professionali. «Durante il periodo di pandemia molte colleghe hanno mostrato grande resilienza, adattandosi, di volta in volta, a ciò che richiedeva l’evolversi della situazione epidemica. Non sono poche le professioniste che hanno prestato servizio presso i triage dei reparti Covid italiani. Poi, di recente, dopo mesi di battaglia, alle ostetriche è stato riconosciuto il diritto ad entrare a far parte della campagna vaccinale anti-Covid, grazie al Protocollo d’intesa siglato con Governo, Regioni e Province autonome, anche in virtù di una tradizione storica dei primi decenni del secolo scorsoc he vede le ostetriche tra i soggetti vaccinatori».
Tanti, dunque, gli impegni per la nuova squadra rappresentata da Silva Vaccari che assicura: «Ogni nostra iniziativa risponderà sempre alle esigenze, seppur differenti, dei 65 ordini territoriali che compongono la nostra Federazione e – conclude – dei nostri 21.500 professionisti iscritti».
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