La validità dei piani era stata prorogata fino al 31 agosto. FNOMCeO: «MMG possano prescrivere i farmaci in modo efficace e assumersi la gestione dei pazienti». La posizione di Senior Italia FederAnziani: «Anziché prorogare si dia a MMG e specialisti del territorio facoltà di prescrivere»
Sono scaduti oggi i piani terapeutici per i farmaci e le prescrizioni dei presidi destinati a 10 milioni di malati cronici, che erano stati prorogati da Aifa fino al 31 agosto. Arriva quindi da più parti la richiesta di proroga, almeno fino alla fine dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19.
Il Presidente della FNOMCeO (Federazione degli Ordini dei Medici) Filippo Anelli si appella al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e ai vertici dell’AIFA, per chiedere non solo l’estensione della proroga dei piani terapeutici fino al termine dello stato di emergenza, ma anche una deburocratizzazione e una semplificazione delle procedure prescrittive che potrebbero essere affidate ai MMG.
Una serie di proroghe dei piani terapeutici erano già state concessa da Aifa durante l’epidemia di Covid-19. Secondo il presidente Anelli, questo ha dimostrato come i MMG possano prescrivere i farmaci in modo efficace e assumersi la gestione dei pazienti e come «i rinnovi periodici così ravvicinati non siano che un aggravio burocratico, volto più al controllo della spesa che a quello della terapia – aggiunge Anelli-. Anzi, in molti casi, questa difficoltà nell’accesso ai farmaci innovativi costituisce un vero e proprio sbarramento per i pazienti più fragili, che, impossibilitati a recarsi nelle strutture abilitate o dagli specialisti, ripiegano su farmaci meno appropriati o interrompono le terapie» sottolinea.
«Se vogliamo trarre una lezione dalla pandemia di Covid-19 – incalza Anelli – è proprio l’aver dimostrato che una burocrazia più snella non solo è possibile, ma giova ai pazienti, ai professionisti e ai sistemi sanitari – prosegue -. Ci appelliamo al Ministro della Salute – evidenzia – perché intervenga sull’AIFA ottenendo un’estensione della proroga sino al termine dello Stato di emergenza e auspichiamo una deburocratizzazione e una semplificazione di queste procedure prescrittive, che sfrutti la presenza capillare e prossima ai pazienti dei medici di medicina generale per la prescrizione dei nuovi farmaci che abbiano dato prova di efficacia e sicurezza».
Dello stesso avviso Senior Italia Federanziani: «L’ulteriore proroga dei Piani Terapeutici non fa altro che rinviare ancora un problema annoso, quello della prescrizione di una serie di farmaci, come quelli per diabete e malattie respiratorie, che a oggi non possono essere prescritti né dai medici di famiglia né dagli specialisti del territorio». Secondo Federanziani, entrambe le categorie di medici hanno tale facoltà prescrittiva, in relazione alla fase attuale ma anche alla presa in carico dei pazienti cronici. «Sarebbe preferibile decidersi ad affrontare in modo strutturale una situazione problematica da tempo e a maggior ragione ora che i medici si trovano a smaltire il pesante arretrato di visite e screening accumulato in questi mesi di blocco delle attività ordinarie».
Il problema delle liste d’attesa è sempre stato in cima alle lamentele dei cittadini; una criticità del sistema che rischia di peggiorare a causa delle visite “congelate” durante il lockdown e delle regole di distanziamento e contingentamento degli accessi. Ed è per questo che ci si interroga su come garantire la continuità terapeutica ai pazienti. «Abbiamo visto come per altre categorie di farmaci (NAO, si veda la nota 97 dell’AIFA) sia stato possibile ottenere che la prescrizione dei farmaci possa avvenire anche da parte del medico di medicina generale, come è giusto che sia – conclude Federanziani -. Non si vede perché la stessa logica non possa essere applicata ad altre categorie di farmaci ben noti come quelli per il diabete e per le malattie respiratorie. Tale misura appare urgente, di fronte all’esistenza di un numero irragionevole di piani terapeutici che generano visite specialistiche finalizzate esclusivamente al rinnovo del piano, con pesanti ricadute sulla vita dei pazienti, in particolar modo degli anziani e dei più fragili».
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