Secondo la presidente Faroni, il Piano nazionale di ripresa e resilienza «corre esclusivamente su binari di tipo edilizio. Le risorse andrebbero spese per i pazienti, non per le strutture»
Un no deciso quello di Aiop Lazio al PNRR così come è stato scritto. Secondo i rappresentanti dell’ospitalità privata, infatti, la carenza di attenzione verso la formazione del personale sanitario (presente e futuro) e la realizzazione delle case della salute non andrebbero nella direzione auspicata. Ne abbiamo parlato con la presidente Veronica Jessica Faroni.
«Attualmente non lo vediamo positivamente perché corre esclusivamente su binari di tipo edilizio, senza pensare assolutamente a quelle che sono le necessità del paziente. Non si sa chi andrà ricoverato, non si sa come mantenere queste strutture. Noi siamo sempre a disposizione. Sia nel pubblico che nel privato sono stati tagliati posti letto che potevano essere riutilizzati. A cosa serve andare a costruire o riesumare strutture che avranno sicuramente dei costi di manutenzione eccessivi? Spendiamo queste risorse per i pazienti, non per l’edilizia…».
«Le case della salute diciamo hanno già dimostrato che non danno quella risposta che ci aspettavamo. Il paziente potrebbe andare nella casa della salute ma preferisce andare in pronto soccorso, ovvero in un qualcosa di multidisciplinare più organizzato».
«C’è una grande lacuna sulla formazione. Sono previsti degli interventi ma c’è si è investito poco sull’ università e, in generale, su quella che poi è la vera risorsa del paese, per l’appunto la formazione».
«C’è un aumento delle borse delle scuole di specializzazione che dovrebbe comportare un aumento di specialisti. Il problema, però, è che se non viene cambiato il concorso nazionale si tratta di uno spreco di risorse e di borse di studio».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato