Lavoro e Professioni 13 Maggio 2022 15:02

PNRR, il modello della nuova sanità digitale non convince. L’esperta: «Lacune su sicurezza e competenze»

Per Sarah Ungaro, avvocato e vicepresidente ANORC professioni, le linee guida per la telemedicina e assistenza domiciliare sono confuse e prive di riferimenti precisi su responsabilità, protezione dei dati e formazione del personale. «Se non in linea con l’Europa si rischia uno spreco di fondi»

PNRR, il modello della nuova sanità digitale non convince. L’esperta: «Lacune su sicurezza e competenze»

Il modello della nuova sanità digitale, secondo quanto previsto nel PNRR (missione 6 relativa a reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale), avrebbe delle lacune in tema di sicurezza e competenze. A segnalare le criticità di un documento – che è ancora in bozza in attesa di passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni – è Sarah Ungaro, avvocato del foro di Lecce e vicepresidente di ANORC professioni (associazione nazionale operatori e responsabili della custodia di contenuti digitali) che ha sollevato una serie di obiezioni a quelle che dovrebbero essere le linee guida per la telemedicina e l’assistenza domiciliare.

Centrale Operativa Territoriale a chi compete?

In particolare, la vicepresidente di ANORC professioni evidenzia come la bozza delle nuove linee guida che si inserisce nel solco delle indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di telemedicina già deliberate nel dicembre 2020 dalla Conferenza Stato-Regioni e provincie autonome di Trento e Bolzano, in realtà risulti essere poco chiara in merito alla definizione dei ruoli, delle responsabilità, delle caratteristiche infrastrutturali e dei requisiti di sicurezza, elementi essenziali per un corretto utilizzo della telemedicina e dell’assistenza domiciliare. Ad allarmare l’avvocato sarebbe la gestione della Centrale Operativa Territoriale (COT) che avrebbe il compito di organizzare e coordinare i servizi e i professionisti coinvolti. «La bozza del decreto ministeriale dovrebbe rappresentare un modello in ambito digitale di telemedicina, risulta invece essere molto confuso – analizza l’esperta digitale – privo di chiarezza su chi sia il soggetto tenuto ad istituire e gestire la centrale operativa, a quale livello territoriale e con quali responsabilità».

Quattro centri, ma manca il modello e la governance

Nella bozza poi è prevista la presenza di un’altra Centrale Operativa dedicata all’assistenza domiciliare integrata (ADI), nonché di un Centro Erogatore e di un Centro Servizi che dovrebbero avere una funzione tecnico operativa e svolgere attività 24 ore su 24 con operatori qualificati e formati per funzioni di help desk, di manutenzione e di assistenza tecnica. «Anche su questo punto ci sono delle riserve – prosegue nella disamina l’avvocato – perché non si fa cenno alla responsabilità di governance e gestione, fatta eccezione per eventuale malfunzionamento dell’attrezzatura che dovrebbe spettare al Centro Servizi per la telemedicina. Non si capisce poi quale sia il soggetto istituzionale che dovrebbe farsi carico dell’organizzazione e della predisposizione a livello territoriale dei centri e quali le figure professionali di riferimento. Se l’obiettivo doveva essere quello di descrivere un modello a mio avviso il risultato è mancato, non c’è chiarezza di ruoli, governance e responsabilità».

Sanità digitale: tutela dei dati e sicurezza nella piattaforma tecnologica, i punti da chiarire

In un quadro già confuso, si inserisce poi il tema della protezione e della sicurezza dei dati che secondo l’avvocato Ungaro non è stato affrontato con sufficiente chiarezza in riferimento alla piattaforma tecnologica deputata all’erogazione dei servizi. «Con grande stupore ho trovato del tutto assente un riferimento specifico a quello che è l’impatto sulla protezione e sulla sicurezza dei dati personali trattati. Manca anche una mera definizione dei ruoli dal punto di vista della privacy: chi è il titolare del trattamento, chi sono i soggetti che intervengono e come devono essere nominati, istruiti e autorizzati».

Carenze che si riflettono sui bandi Consip

Di Centro Servizi e Piattaforma Tecnologica in ambito di telemedicina poco si dice anche nei bandi Consip. «Di questo modello digitale non c’è traccia – sottolinea – e quindi risultano carenti dal punto di vista della protezione e della sicurezza dei dati e della privacy. Questo fa sì che sia poi demandato ai singoli soggetti appaltanti e alle singole Asl, la gestione dei dati, mentre invece dovrebbero esserci delle linee guida per tutti i soggetti che intendono attuare la nuova modalità di erogare prestazioni sanitarie digitali».

Sanità digitale, una riforma da adeguare all’Europa

Per “aggiustare” il tiro la vicepresidente di ANORC suggerisce alcuni correttivi: «La riforma sanitaria digitale non può prescindere da un confronto con quelli che sono i modelli oggi al vaglio in Europa – analizza – e per questo è necessario stabilire i requisiti di interoperabilità dei dati e delle piattaforme, i requisiti di sicurezza tecnica dei software e delle infrastrutture, nonché l’adeguata formazione degli operatori sanitari sia per l’utilizzo degli strumenti, ma anche per la gestione e la protezione dei dati.  Se non si farà questo passaggio si rischia lo spreco dei fondi».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Migliore (Fiaso): “Digitalizzazione fondamentale per abbattere diseguaglianze di accesso”
“Parliamo di un cambiamento culturale prima ancora che tecnologico. L’obiettivo è creare un ecosistema dove tutti i dati sanitari siano messi a sistema e utilizzati per migliorare le decisioni cliniche e strategiche"
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
PNRR, in Sicilia tre gare per potenziare i servizi socio-sanitari e il patrimonio immobiliare sanitario
La procedura è gestita da Invitalia. L'iniziativa si inserisce nell'ambito del supporto tecnico operativo reso disponibile dal Ministero dell'economia e delle Finanze e dal Ministero della Salute alle Regioni e agli Enti del servizio sanitario regionale
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...