Nel corso della cerimonia di premiazione ha parlato anche il Ministro Speranza: «Salute diritto fondamentale che dobbiamo provare a garantire in ogni angolo del mondo»
Il Premio Cidu per i diritti umani è stato conferito al Servizio Sanitario Nazionale «in considerazione dello straordinario impegno al quale ha saputo fare fronte per tutelare il diritto alla salute, a seguito dell’emergenza Covid-19». Immediata la soddisfazione espressa dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli, nel corso della premiazione avvenuta nel giorno in cui si celebra l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.
«Il diritto fondamentale alla tutela della salute – ha spiegato Anelli – non è solo un diritto di cittadinanza ma un diritto di umanità, che spetta a qualsiasi persona. Per questo abbiamo apprezzato l’appello del Ministro della Salute, Roberto Speranza, volto ad estendere le vaccinazioni contro il Covid a tutti i Paesi, anche e soprattutto a quelli più fragili».
«L’augurio al nostro Servizio sanitario nazionale è quello di diventare sempre più unitario e universale, considerando le persone uguali, ovunque vivano – ha concluso Anelli -. Ai nostri medici, ai nostri operatori sanitari va la nostra gratitudine, per aver tutelato il diritto alla salute e aver sostenuto il Servizio sanitario nazionale anche in condizioni drammatiche, durante la pandemia, e per continuare a farlo ogni giorno».
«Credo che ogni giorno» in cui continua la battaglia contro il Covid-19 «ci indichi in qualche modo una sfida ancora incompiuta, che chiama l’impegno di tutti noi». Lo ha affermato il Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha poi evidenziato come «questo anno e mezzo sia stato davvero indimenticabile. Credo che sulla pelle di ciascuno di noi, sulla pelle di ciascun cittadino del mondo, ci sia fino in fondo la consapevolezza di quanto questa stagione abbia mutato esistenze, destini e modi di vivere e di confrontarsi. Credo però – ha aggiunto – che proprio un tempo così difficile, così sfidante, ci offra l’opportunità di cogliere a fondo alcune delle questioni essenziali che riguardano l’esistenza di ciascuno di noi e sulle quali ancora tanto c’è da fare».
E per il Ministro il primo aspetto riguarda proprio la salute, che è «davvero un diritto fondamentale, così come lo descrive la nostra carta costituzionale. Un diritto che noi dovremmo provare a garantire in ogni angolo del mondo – ha sottolineato -. Io penso che questa sfida per i diritti umani, che è una sfida ancora incompiuta a livello globale, lo sia particolarmente se si guarda all’ambito della salute».
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