Lavoro e Professioni 11 Gennaio 2022 11:19

Psicologo di base, al via il progetto in Campania in attesa di una legge nazionale

Semaforo verde dalla Corte Costituzionale dopo il ricorso del Governo contro la legge regionale 2020. AUPI: «Una decisione che finalmente valorizza una visione olistica della salute. Ora piena sinergia tra le figure assistenziali del territorio»

Psicologo di base, al via il progetto in Campania in attesa di una legge nazionale

Lo psicologo di base è finalmente una realtà in Campania. La sentenza n°241 del 2021 della Corte Costituzionale ha infatti respinto il ricorso avanzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la Legge Regionale della Campania n°35/2020 che ha istituito il servizio di psicologia di base dietro la spinta degli aumentati bisogni assistenziali emersi con la pandemia. Di fatto, quindi, la Campania è la prima Regione italiana in cui il progetto prenderà vita, imprimendo una scossa al tradizionale sistema assistenziale sia dal punto di vista clinico che culturale, e ben incardinandosi, almeno nelle premesse, nell’ambito della riforma della medicina territoriale.

Un grande lavoro di squadra portato avanti con successo dal Consiglio Regionale e dalle rappresentanze istituzionali della professione tra cui AUPI (Associazione Unitaria Psicologi Italiani) con il supporto della FIP (Federazione Italiana Psicologi).

I servizi di psicologia di base, una rivoluzione culturale nell’assistenza

«Dalla collaborazione tra medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e psicologo di base si gettano le basi per avere finalmente una visione olistica del paziente, in una unione tra mente e corpo inscindibile quando si parla di salute e benessere – spiega ai nostri microfoni Claudio Zullo, segretario regionale AUPI -. Molto spesso i pazienti soffrono di un malessere psicologico che si manifesta in disturbi di tipo organico, ed è giusto sostenere entrambi gli ambiti, così come per altri pazienti, soprattutto gli oncologici, intraprendere un percorso di supporto psicologico aiuta a stare nei rispettivi percorsi di guarigione in modo più sereno. Insomma – aggiunge Zullo – si apre uno spazio di collaborazione e sinergia tra psicologia e medicina anche a livello ospedaliero e territoriale».

Un traguardo “sudato”: i motivi dell’impugnazione e del respingimento

«È stata una grande soddisfazione che una legge scritta a più mani abbia superato per prima in Italia il vaglio della Corte Costituzionale. La terminologia – spiega ancora Zullo – è stata in qualche modo dirimente: la Regione Campania aveva infatti legiferato sull’organizzazione dei servizi di psicologia di base e non sulla figura dello psicologo di base, e questo modello organizzativo è stato ritenuto legittimo, mentre complesso sarebbe stato legiferare su una nuova figura professionale. Adesso si tratta di redigere un regolamento attuativo per inquadrare una cornice entro cui si muoverà l’assistenza psicologica di base».

L’attuazione concreta dei nuovi servizi di psicologia

«Gli scenari che si aprono sono due – prospetta Zullo –  sui quali siamo già al lavoro: la prima riguarda la presenza dello psicologo di base nei distretti territoriali in qualità di libero professionista, quindi una figura interna alle Asl. La seconda è una prospettiva in cui, a seguito un corso abilitante e previo superamento del relativo esame, i professionisti abilitati al servizio di psicologia di base avranno il compito di collaborare e creare sinergie con i medici di base e i pediatri di libera scelta in un rapporto che verrà regolamentato da una delibera regionale, e che a livello contrattuale sarebbe di tipo convenzionato. Il concetto – osserva –  è andare oltre la mera offerta di prestazioni, viceversa lavorare su un’attività condivisa tra le figure professionali nella gestione dei pazienti, con una presa in carico integrata e non semplicemente “affiancata”. Si tratta ora di trovare – conclude il Segretario Regionale AUPI – attraverso il dialogo con le varie figure professionali coinvolte, il modo di dare attuazione formale e pratica a questa fase di sperimentazione».

A che punto siamo nel resto d’Italia: la necessità di una legge nazionale

«Il progetto dello psicologo di base è in piedi anche a livello nazionale, ma non ha ancora preso corpo legislativo – ci spiega Mario Sellini, Segretario Nazionale AUPI -. Il punto di partenza – illustra Sellini – è un articolo del Decreto Calabria trasformato in legge nel luglio 2019. Nell’iter di trasformazione del decreto in legge, fu approvato un emendamento per inserire gli psicologi negli studi dei medici di medicina generale. E questo è stato il motivo che ha permesso il respingimento del ricorso del Governo contro la legge emanata nel 2020 dalla Regione Campania».

«Successivamente la senatrice Paola Boldrini (Commissione Sanità) ha presentato un disegno di legge specifico sullo psicologo di base, attualmente da calendarizzare, per far sì che i rinnovati bisogni psicologici della popolazione, aumentati sicuramente in questo contesto pandemico, trovino risposte uniformi sul territorio nazionale secondo un modello unico. A fronte di un incremento del lavoro degli psicologici libero professionisti – prosegue – è evidente la necessità di fornire questo tipo di assistenza a livello pubblico in modo omogeneo. La legge della Regione Campania, sebbene in modo sperimentale, fa da apripista in questo senso, per offrire un supporto che non passi attraverso i silos dell’organizzazione sanitaria tradizionale. Fino ad oggi – precisa Sellini – il cittadino doveva passare per il Sert, o attraverso i Servizi di Salute Mentale, o per i consultori familiari. Oggi invece lo psicologo di base in collaborazione con il medico di famiglia potrà coprire questa lacuna nell’assistenza sanitaria in modo più immediato – conclude il Segretario Nazionale AUPI – anche attraverso le Case della Salute previste dal PNRR».

 

 

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