Presto servizio presso il mio reparto di neurologia da ormai diversi anni e pur non avendo svolto la mia attività in reparti Covid, come molti altri colleghi, sono molto preoccupato per eventuali denunce di mal practice in relazione a questa malattia. Quali sono i margini per un’eventuale richiesta danni da parte di un paziente che […]
Presto servizio presso il mio reparto di neurologia da ormai diversi anni e pur non avendo svolto la mia attività in reparti Covid, come molti altri colleghi, sono molto preoccupato per eventuali denunce di mal practice in relazione a questa malattia. Quali sono i margini per un’eventuale richiesta danni da parte di un paziente che dichiara di essersi ammalato avendo contratto la Covid-19 da un professionista esercente la professione sanitaria?
Qualsiasi terzo che dovesse ritenere di avere contratto il Covid o qualsiasi altra malattia infettiva, quale per esempio il morbillo, a seguito di un contatto avuto con un sanitario assicurato ha il diritto di avanzare una richiesta di risarcimento del danno subito; ma le polizze di Responsabilità Professionale sono, per l’appunto, di Responsabilità, quindi il paziente potrà ricevere l’indennizzo solo se il professionista chiamato in causa avrà tenuto un comportamento colposo, cioè caratterizzato da negligenza, imprudenza o imperizia, tale da essere causa del danno stesso.
Ogni qualvolta l’assicurato riceve notizia di una possibile richiesta di risarcimento è sempre necessario informare il proprio broker di riferimento che, insieme alla Compagnia, si occuperà di analizzare il caso per verificare se sia ascrivibile a sinistro.
Ad ogni modo, richiedere una consulenza da parte di esperti del settore è sempre la soluzione migliore per verificare le proprie coperture e svolgere con più tranquillità la propria professione.