L’endorsement del Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma alla transazione per gli ex specializzandi: «Il governo si sieda intorno a un tavolo con i medici e trovi una soluzione a questa vicenda una volta per tutte»
Rabbia, delusione e preoccupazione. Sono questi i sentimenti che emergono dalle parole di Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, quando commenta le risorse destinate alla sanità dai progetti di legge di Bilancio e Recovery Plan. «Noi dobbiamo rivedere e riorganizzare completamente la sanità, ma così non abbiamo da nessuna parte. Servono 9 miliardi l’anno per 5-6 anni per cercare di migliorare qualcosa, invece stiamo ricommettendo gli errori del passato», si sfoga a Sanità Informazione.
Lungo l’elenco degli interventi necessari per «il cambio di passo della sanità italiana». Interventi che devono necessariamente, a detta di Magi, riguardare sia la medicina del territorio che l’ospedalità. «Se non funziona l’ospedale il territorio va in crisi; se non funziona il territorio va in crisi l’ospedale. La sanità è unica, nonostante si continui a spezzettarla. Quindi – riassume il Presidente dell’OMCeO Roma – bisogna potenziare le assunzioni, creare le equipe sul territorio che possano gestire cronicità e problemi di salute che non necessitano di ricovero. Stanno nascendo nuove malattie croniche, che includono anche le conseguenze a lungo termine del Covid: alcuni pazienti guariti, infatti, presentano esiti importanti di tipo polmonare e cardiologico. Insomma, c’è tanto su cui lavorare, ma con queste risorse non andiamo da nessuna parte».
Antonio Magi ha quindi già dato il via ad un serie di incontri con il Ministero della Salute e i responsabili della sanità dei partiti, e spera di «arrivare ad una sintesi che vada incontro ai bisogni veri dei pazienti e del Servizio Sanitario Nazionale». E parlando del binomio salute-economia di cui tanto si discute in questi giorni di pandemia natalizia, aggiunge: «Serve una decisione importante che stronchi questa emergenza sanitaria, altrimenti nemmeno l’economia riuscirà a ripartire».
Ma un altro tema che verrà affrontato dalla discussione sulla legge di Bilancio è quello degli ex specializzandi. Il senatore Antonio Saccone (UDC) ha infatti annunciato la presentazione di un emendamento che prevede un accordo transattivo per riconoscere un risarcimento forfettario agli specialisti penalizzati dal mancato recepimento di alcune direttive europee da parte dell’Italia.
«Sediamoci intorno a un tavolo e vediamo come si può risolvere questa vicenda, ma una soluzione va trovata – il commento di Magi -. Non si può andare avanti così, sono decine e decine di anni che aspettiamo: anche io sono un ex specializzando e tra poco vado in pensione. L’Italia non ha rispettato la normativa europea, quindi deve risarcire i colleghi che hanno frequentato le scuole di specializzazione tra il 1978 ed il 2006. Facciamo una transazione e chiudiamo una volta per tutte questa vicenda».
E passando dagli ex specializzandi ai giovani medici oggi in formazione, l’appello di Magi è ancora una volta chiaro: «In questo Paese non devono più esserci camici grigi o imbuti formativi. Chi si laurea in Medicina deve avere davanti a sé un percorso di studi e di carriera. Serve, quindi, una programmazione valida che vada dall’accesso all’università ai posti di lavoro. Altrimenti i nostri giovani andranno all’estero, dove li aspettano strutture all’avanguardia e stipendi molto più alti. Se non invertiamo la rotta – l’amara conclusione – in Italia non resterà più nessuno a curarci».
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