Con l’avvicinarsi del quiz tornano anche alla ribalta le irregolarità che spesso hanno dato seguito a numerosi ricorsi al TAR. In soccorso degli studenti arriva lo sportello gratuito di Consulcesi
Manca ormai poco al test di ingresso a Medicina e gli studenti sono in fermento per l’avvicinarsi del temuto ‘quiz’. «Il prossimo 3 settembre migliaia di studenti in tutta Italia si sfideranno a colpi di crocette per guadagnarsi il loro posto alla facoltà di Medicina – scrive l’agenzia Adnkronos – Una selezione durissima, ma con un incentivo in più rispetto al passato. Si è infatti passati dai 9.779 posti dell’anno scorso agli 11.568 del 2019. Ben 1.789 in più, pari a un +18%. Eppure ancora al di sotto rispetto al 20% auspicato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti e dalla Ministra della salute Giulia Grillo».
Tanti però gli interrogativi ancora sul terreno. «Ma siamo sicuri – continua la nota di agenzia – che 11.568 rappresenti il reale numero di nuovi medici di cui il nostro Paese ha bisogno? Quali sono i criteri che hanno portato alla formulazione di questa cifra? Davvero gli atenei italiani non possono ospitare più studenti? E cosa ne è stato della proposta di abolizione del numero chiuso circolata lo scorso ottobre in Parlamento tra i banchi di Lega e Movimento 5 Stelle?».
Domande alle quali nessuno, per ora, vuole dare risposte, in un’inspiegabile sospensione del giudizio fino a quella data. «Il 3 settembre, come un copione già letto, si scateneranno da quel giorno polemiche e veleni tra istituzioni, commissioni e studenti. Il motivo è presto detto. Le numerose irregolarità che, anche quest’anno, non mancheranno probabilmente di verificarsi durante il test. Che, a ben vedere, sono sempre le stesse: disposizione irregolare delle postazioni, mancata schermatura delle aule, utilizzo di telefoni cellulari, errori nei quesiti somministrati; scarsa chiarezza sui documenti e i criteri in base ai quali gli atenei calcolano la loro capacità formativa; violazione della segretezza dei test e dell’anonimato degli studenti; estromissione degli atenei dalla stesura della graduatoria unica nazionale (sebbene la legge 264/99 attribuisca alle università la competenza sull’ammissione ai corsi a numero chiuso, di fatto vengono ridotte a mero luogo in cui svolgere il test); limitazione della scelta dello studente e penalizzazione di coloro che non possono permettersi di studiare in un ateneo lontano dalla propria residenza, introducendo un elemento di diseguaglianza; scarsa chiarezza sul procedimento mediante il quale vengono individuate le domande e le risposte del test da parte del Cineca; quesiti che a volte si sono rivelati non originali, essendo già comparsi nella medesima formulazione nei testi di preparazione all’esame; errata formazione e composizione delle commissioni».
«Abbastanza insomma per temere una valanga di ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Una procedura attraverso la quale richiedere l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione e/o di iscrizione con riserva al corso, l’annullamento della graduatoria e la contestuale ammissione di tutti i ricorrenti, l’annullamento della graduatoria e dell’intera procedura di selezione, la dichiarazione dell’illegittimità della mancata copertura di tutti i posti disponibili indicati dagli atenei, il risarcimento del danno per la mancata e/o ritardata iscrizione alla facoltà e quindi all’accesso al mondo del lavoro».
«Per assistere gli studenti nel ricorso al test di Medicina 2019, Consulcesi mette a disposizione di tutti uno sportello gratuito sul sito www.numerochiuso.info. Da sempre punto di riferimento per i camici bianchi di tutta Italia, presenti e futuri, sono già migliaia gli aspiranti medici che abbiamo aiutato, negli anni, a coronare il loro sogno. La prima cosa da fare è chiamarci al numero verde 800189091. Oltre a un approfondimento sulle tematiche fin qui trattate, sarà possibile ricevere una consulenza gratuita».