Lavoro e Professioni 8 Marzo 2021 10:34

Specializzandi a lavoro nella campagna vaccinale, l’accordo con la Conferenza delle Regioni

Bonaccini ringrazia i ministri Speranza e Messa. Ora i medici in specializzazione potranno essere coinvolti nelle vaccinazioni volontariamente con contratti a tempo determinato da 40 euro lordi l’ora

Specializzandi a lavoro nella campagna vaccinale, l’accordo con la Conferenza delle Regioni

Medici specializzandi coinvolti ufficialmente nella campagna di vaccinazione contro SARS-CoV-2, a partire dal primo anno di corso di scuola di specializzazione. Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, ha firmato a riguardo un protocollo condiviso con il ministro della Salute Roberto Speranza e con la ministra dell’Università Maria Cristina Messa, insieme ai rappresentanti degli specializzandi.

«La partecipazione – ha spiegato il presidente della Conferenza – avverrà volontariamente e non inciderà sull’orario della formazione specialistica. Saranno le Regioni a reclutare i medici specializzandi anche attraverso le aziende e gli enti del Ssn». La collaborazione si svolgerà attraverso incarichi volontari a tempo determinato oppure di lavoro autonomo o coordinato, di durata non superiore a 6 mesi con prorogabilità legata all’emergenza.

Bonaccini: «Importante esempio di collaborazione istituzionale»

«Siamo di fronte – ha sottolineato ancora Bonaccini – ad un esempio importante di collaborazione istituzionale fra i diversi livelli di governo. Il costo del trattamento economico dei medici specializzandi sarà a carico delle aziende sanitarie, ma il governo si è impegnato ad un finanziamento aggiuntivo ad integrazione del fondo sanitario nazionale, con uno o più provvedimenti di urgenza per lo stanziamento delle risorse necessarie alla copertura degli oneri derivanti dall’esecuzione della vaccinazione da parte dei medici specializzandi».

Il compenso orario previsto è di 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali, previdenziali e di ogni altro onere eventualmente previsto a carico dell’azienda o dell’ente che ha formalizzato l’incarico ai medici. Il governo si impegna inoltre a promuovere eventuali interventi normativi per rimuovere incompatibilità previste da contratti di formazione specialistica.

Palermo (Anaao Assomed): «38mila specializzandi potranno partecipare e diritti rispettati»

«Chiude positivamente e con lungimiranza una settimana di inutili polemiche sul ruolo dei giovani medici nella campagna vaccinale e sulle modalità del loro ingaggio. Usando la metafora della “guerra” contro il Covid-19, si è cercato addirittura la precettazione di questi colleghi: senza contratto di impiego, senza tutele e, ovviamente, senza remunerazione. Insomma, un vero e proprio sfruttamento di mano d’opera» è stato il commento di Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed.

«Ai medici specializzandi – ha aggiunto – oltre al trattamento economico previsto dal contratto di formazione specialistica, verranno corrisposti gli emolumenti per l’attività lavorativa di somministrazione vaccinale contro il SARS-CoV-2. Saranno a carico dell’Azienda o dell’Ente la copertura assicurativa e per infortunio, fatta salva la copertura assicurativa per colpa grave che rimane a carico del medico specializzando». Saranno 38mila gli specializzandi a poter partecipare alla campagna.

Associazioni di rappresentanza degli specializzandi: «Recepito senso profondo delle nostre richieste»

Dalle associazioni in rappresentanza dei giovani medici e degli specializzandi è arrivato un plauso positivo. «Hanno recepito il senso profondo delle nostre richieste ed accolto le nostre proposte: volontarietà, tutela della formazione, tutela assicurativa, contrattualizzazione e retribuzione» hanno scritto.

«In questo ultimo anno abbiamo chiesto tutele, diritti e soprattutto il rispetto della dignità professionale al pari di tutti gli altri medici. Oggi, grazie al protocollo appena sottoscritto, potremo partecipare attivamente alla campagna vaccinale anti SARS-CoV-2 a favore di tutta la popolazione, nel rispetto dei nostri diritti di lavoratori e tutelando la nostra formazione come futuri specialisti».

 

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