Nell’Hub vaccinale dell’aeroporto di Fiumicino è iniziata la somministrazione di AstraZeneca ai medici liberi professionisti e altri sanitari under 55. L’inoculazione del siero inglese, anziché Pfizer o Moderna, ha provocato polemiche. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma: «Non ci sono vaccini di serie A e di serie B»
La campagna vaccinale programmata dalla Regione Lazio procede nonostante ritardi nella fornitura delle dosi: ad oggi sono state somministrate più di 250mila dosi.
Nella giornata di ieri è partita l’inoculazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per medici liberi professionisti e altri sanitari under 55 nel nuovo Centro Vaccinale anti-Covid presso il parcheggio Lunga sosta Adr dell’aeroporto di Fiumicino. La decisione – obbligata – di somministrare il siero inglese ha provocato malumori e discussioni: la protesta è nata da un gruppo di camici bianchi romani, riuniti nella pagina Facebook “Medici ed Odontoiatri Liberi professionisti per vaccinazione Covid-19”, che conta circa tremila iscritti. I medici «dissidenti» parlano di una discriminazione tra medici del pubblico e del privato, livelli di protezione bassi per AstraZeneca e nessuna efficacia su molte varianti del virus». Alcuni professionisti si dicono convinti a rifiutare la convocazione per questo vaccino.
Sulla questione è intervenuto lo stesso assessore alla Sanità Alessio D’Amato, che ha invitato il ministero della Salute ad «attivare subito una campagna informativa sulla sicurezza dei vaccini disponibili», dal momento che anche lo Spallanzani «ha fornito rassicurazioni sull’efficacia di tutti i vaccini, compreso quello di AstraZeneca».
«La campagna nel Lazio sta proseguendo molto bene – spiega a Sanità Informazione il presidente dell’Ordine dei medici di Roma Antonio Magi – sono stati già vaccinati 1500 medici di libera professione. È una delle pochissimi regioni che sta vaccinando i medici privati, le altre non sono ancora partite con la campagna vaccinale per questi professionisti sanitari. Avanti di questo passo, tra la fine del mese di febbraio e gli inizi di marzo, avremo vaccinato tutti i medici libero professionisti del Lazio».
Quello che è avvenuto è, in realtà, molto semplice: la regione Lazio aveva chiamato medici e operatori sociosanitari sotto i 55 anni per il vaccino Pfizer: nella lettera di convocazione i moduli e il consenso scritto da firmare facevano riferimento al siero statunitense. Ma il vaccino somministrato oggi è AstraZeneca e questo ha generato qualche polemica. «Una parte di medici liberi professionisti nel Lazio è stata vaccinata con Pfizer, circa 700 colleghi – precisa Magi – poi ci sono stati i noti problemi di consegna delle dosi e, a una parte di medici che doveva ricevere il vaccino Pfizer, è stato somministrato il siero AstraZeneca».
«Sicuramente per i sanitari sarebbe più indicato il vaccino Pfizer perché con una copertura al 95% tutela medici e pazienti – ammette Magi -. Ad ogni modo, ieri si sono vaccinati più di 500 medici a Roma allo scalo di Fiumicino e solo il 3% ha rifiutato la dose. Tutti hanno diritto di dire di no – prosegue Magi – ma il nostro scopo principale è evitare ricoveri ospedalieri e decessi e AstraZeneca è un vaccino che in questo senso funziona. I vaccini sono tutti sicuri, non esistono vaccini di serie A e B. Il problema è un altro: è stato somministrato il vaccino Pfizer a persone che non ne avevano diritto. E il numero di questi soggetti supera il numero dei liberi professionisti vaccinati».
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