Eliantemo per panico e terrore, agrimonia per l’ansia, melo selvatico in caso di rifiuto del proprio aspetto fisico o violetta d’acqua per solitudine, distacco o orgoglio esaltato. Sono alcuni dei 37 fiori e piante che Edward Bach, medico e scopritore di vaccini, quasi cento anni fa, ha classificato come rimedi naturali ai problemi più frequenti […]
Eliantemo per panico e terrore, agrimonia per l’ansia, melo selvatico in caso di rifiuto del proprio aspetto fisico o violetta d’acqua per solitudine, distacco o orgoglio esaltato. Sono alcuni dei 37 fiori e piante che Edward Bach, medico e scopritore di vaccini, quasi cento anni fa, ha classificato come rimedi naturali ai problemi più frequenti della psiche.
Sempre più persone si avvicinano alla floriterapia per porre rimedio a paure, ansie o incertezze, assumendo sostanze preparate secondo il metodo proposto dallo stesso Bach: i petali dei fiori vengono immersi nell’acqua che viene esposta al sole. In seguito i petali vengono rimossi e al liquido si aggiunge del brandy. Di fatto, quindi, all’interno delle boccette si trova acqua mescolata ad alcol ed è per questo che in Italia, i rimedi sono classificati come integratori.
Alcuni studi condotti nel continente americano attribuiscono ai fiori di Bach veri effetti benefici, soprattutto per trattare la depressione. Altre ricerche collegano invece la sensazione di benessere che si prova, dopo aver assunto il fiore, all’effetto placebo, sfruttando quindi la capacità dell’organismo di credere in un miglioramento delle condizioni che è invece solo mentale.
Se la presenza di effetti benefici è dibattuta, è invece abbastanza assodato che l’utilizzo dei fiori di Bach non comporti controindicazioni. In alcuni casi tuttavia l’assunzione di fiori in modo non adeguato, può far emergere un malessere preesistente: ecco perché sarebbe meglio rivolgersi e chiedere consiglio a chi ha frequentato specifici corsi di formazione.