Le composizioni omeopatiche sono farmaci a tutti gli effetti. È scaduto il 30 giugno 2017 il termine di presentazione dei dossier di registrazione dei prodotti omeopatici, che entro il 2019 otterranno l’AIC, l’autorizzazione all’immissione in commercio e «con buona pace dei detrattori delle medicine complementari – ha spiegato Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l’associazione delle aziende dell’industria dell’omeopatia – d’ora […]
Le composizioni omeopatiche sono farmaci a tutti gli effetti. È scaduto il 30 giugno 2017 il termine di presentazione dei dossier di registrazione dei prodotti omeopatici, che entro il 2019 otterranno l’AIC, l’autorizzazione all’immissione in commercio e «con buona pace dei detrattori delle medicine complementari – ha spiegato Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l’associazione delle aziende dell’industria dell’omeopatia – d’ora in avanti quello che gli italiani troveranno in farmacia sarà riconosciuto farmaco per legge».
«Dopo una fase lunga 22 anni in cui i farmaci omeopatici sono stati solo ‘notificati’ – prosegue Gorga – godendo di una autorizzazione cosiddetta ‘ope legis’ e dopo anni di continue proroghe e di aspettative mancate, finalmente qualcosa si è mosso. Abbiamo presentato i dossier e ora siamo in attesa dell’Aic dell’Aifa».
«Alle aziende – prosegue Gorga – è stato chiesto dal Governo uno sforzo economico e burocratico importante, che sicuramente è costato grossi sacrifici, tra i quali quello di eliminare dalla produzione oltre il 40% dei farmaci, unitari e complessi, attualmente in commercio. Nonostante ciò l’impegno di tutti è stato quello di preservare i posti di lavoro e assicurare ai malati continuità di cura attraverso una razionalizzazione dei nostri listini».