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È chiaro ormai a tutti i genitori che far praticare uno sport ai propri figli è necessario per una crescita armonica. No, quindi, ai troppi giochi davanti al computer e alla tv e sì al movimento e alle discipline sportive per i ragazzi. Ma quali? Gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù vengono in soccorso con alcuni […]
È chiaro ormai a tutti i genitori che far praticare uno sport ai propri figli è necessario per una crescita
armonica. No, quindi, ai troppi giochi davanti al computer e alla tv e sì al movimento e alle discipline sportive per i ragazzi. Ma quali? Gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù vengono in soccorso con alcuni consigli.
Nei primi 4-5 anni di vita l’attività sportiva deve favorire la conoscenza del proprio corpo nello spazio. Il
nuoto è uno sport completo, che è bene praticare fin da piccoli poiché per il bambino l’acqua è l’ambiente
più congeniale. Oltre a questo, fino ai 7-8 anni sono consigliabili attività individuali quali atletica leggera (marcia, corse, salti, lanci) o ginnastica che aiutano a migliorare la coordinazione neuromotoria.
In seguito si può passare a sport più specialistici e di squadra. Le discipline sportive collettive – calcio,
pallavolo, pallacanestro, pallanuoto, rugby, pallamano e hockey – piacciono ai bambini sopra i 7 anni poiché
all’impegno atletico si somma il gioco e lo spirito di squadra. Collaborare tutti assieme per raggiungere il
risultato, è un messaggio che viene codificato proprio a partire da questa fascia di età.
Oltre i 9-10 anni ci si può accostare a discipline più specializzate, che richiedono anche il contemporaneo
utilizzo di un attrezzo, come avviene nella scherma, nel tennis e nel tiro con l’arco. Nel caso di sport che
sollecitino in modo particolare la schiena, come la danza e la ginnastica artistica, è utile abbinare una pratica
in grado di “compensare” gli eventuali squilibri di postura.