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La campagna di vaccinazione contro l’influenza è in corso e le donne che desiderano iniziare un trattamento di Riproduzione Assistita possono pianificare la possibilità di vaccinarsi. All’inizio del trattamento è raccomandata la vaccinazione contro l’influenza. La Dottoressa Daniela Galliano, Responsabile del Centro IVI di Roma, spiega che «le donne sottoposte a trattamento di riproduzione assistita, […]
La campagna di vaccinazione contro l’influenza è in corso e le donne che desiderano iniziare un trattamento di Riproduzione Assistita possono pianificare la possibilità di vaccinarsi.
All’inizio del trattamento è raccomandata la vaccinazione contro l’influenza. La Dottoressa Daniela Galliano, Responsabile del Centro IVI di Roma, spiega che «le donne sottoposte a trattamento di riproduzione assistita, se presentano un rischio, devono essere trattate esattamente come il resto della popolazione. Mi riferisco, ad esempio, ad una malattia cronica cardiovascolare o respiratoria o al diabete o ad altre patologie indicate nella Circolare ministeriale annuale per la prevenzione e il controllo dell’influenza. In questi casi si raccomanda la vaccinazione».
I ginecologi raccomandano la vaccinazione antinfluenzale alle donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, soprattutto a quelle il cui parto è previsto per l’inverno. Secondo la Dottoressa Galliano, «il vaccino antinfluenzale protegge la mamma, riducendo il rischio di ricovero almeno del 50% e il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita».
Nelle analisi da fare prima dei trattamenti di riproduzione assistita è incluso lo stato di immunità per la rosolia e per l’epatite B: «La prima è compresa nel calendario vaccinale delle bambine – spiega la dottoressa Galliano -, ma accade che donne adulte non siano immunizzate. In questo caso si raccomanda di vaccinare e di attendere un mese prima di iniziare il trattamento di riproduzione assistita, dato che il vaccino è a virus vivi attenuati». Per quanto riguarda il vaccino per l’epatite B, si consiglia di somministrarlo in generale in gruppi con fattore di rischio, specialmente personale sanitario, ma se questo non esiste non è necessario.
Oltre all’influenza, dal 2015 il Ministero della Sanità raccomanda alle donne incinte di vaccinarsi ad ogni gravidanza contro la pertosse nel terzo trimestre di ogni gravidanza (idealmente alla 28a settimana) mediante il vaccino combinato difterite-tetano-pertosse. Secondo la Dottoressa Daniela Galliano, «è stato dimostrato che in questo modo si proteggono i bambini minori di tre mesi da questa infezione respiratoria che può essere gravissima nel neonato».
Tuttavia, durante la gravidanza sono «controindicati i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite, varicella, da un mese prima della gestazione e durante tutta la stessa, poiché potrebbero provocare un’infezione fetale», conclude la Dottoressa Galliano, malgrado questa evenienza non rappresenti una indicazione a un eventuale aborto.