Salute, benessere e prevenzione
i consigli quotidiani per vivere meglio.
«Per crescere bene una sana nutrizione non basta. Serve un’educazione comportamentale». È questa la regola numero uno di Piero Valentini, Direttore dell’UOS di Pediatria del Policlinico Gemelli di Roma. «La buona alimentazione – ha spiegato il dottor Piero Valentini a Sanità Informazione – è soltanto la base da cui partire. Bisogna sempre considerare il grado […]
«Per crescere bene una sana nutrizione non basta. Serve un’educazione comportamentale». È questa la regola numero uno di Piero Valentini, Direttore dell’UOS di Pediatria del Policlinico Gemelli di Roma.
«La buona alimentazione – ha spiegato il dottor Piero Valentini a Sanità Informazione – è soltanto la base da cui partire. Bisogna sempre considerare il grado di attività del singolo bambino, che sia ludica o ricreativa. Le necessità nutritive di un bimbo che pratica sport due o tre volte alla settimana non potranno essere paragonate a quelle di un coetaneo impegnato in un’attività agonistica, anche tutti i giorni».
Cominciamo dal mattino. Qual è l’alimentazione giusta al risveglio?
«Fare sempre la prima colazione è d’obbligo. La mattina favorire i cerali: durante questo pasto vanno assunte il 15% di tutte le calorie, fino al 25% se nel corso della mattinata, o nel primo pomeriggio, è previsto un allenamento agonistico».
Poi, quali sono i cibi con cui continuare la giornata?
«Prima di pensare al tipo di alimento è importante che si rispetti la cronologia dei pasti, evitando degli extra-pasto frequenti. Nei bambini in fase di crescita è normale fare una merenda a metà mattina e nel pomeriggio, ma devono essere soprattutto a base di frutta. In alternativa, piccole quantità di cibo facilmente assorbibile, come fette biscottate con poca marmellata».
In che modo deve variare l’alimentazione tra un piccolo che pratica un’attività agonistica ed un altro che invece ne fa una ludico-ricreativa?
«Uno degli errori più frequenti dei genitori è permettere a quei bambini che hanno fatto una modesta attività ricreativa, come può essere un’ora di piscina o di calcetto, di fare uno spuntino un po’ troppo abbondante, a base di alimenti calorici e poco digeribili. In questo modo si modifica il senso dell’appetito, cosi che al momento canonico della cena o del pranzo il bambino non si alimenta adeguatamente per mancanza di fame. Un bambino che ha fatto attività sportiva deve soprattutto bere per integrare la perdita di liquidi, ma non bevande complesse o zuccherate. Deve bere acqua o spremute di frutta al naturale. Stesso discorso per coloro che sono impegnati in attività agonistiche, con una variazione sulla quantità dello spuntino, piuttosto che sulla qualità»
Qual è il cibo ideale per favorire la crescita?
«Le proteine sono fondamentali. Il pesce è, in generale, meno grasso della carne e quindi più digeribile. Ma va sottolineato, però, che l’alimentazione contemporanea ha rivalutato il ruolo delle proteine vegetali, quelle che, ad esempio, troviamo nei legumi. In passato non erano considerate alla stessa stregua delle cosiddette proteine nobili che vengono dalla carne, dal pesce e dal latte e derivati. Oggi, i valori nutrizionali delle proteine vegetali sono stati positivamente riconsiderati, tanto da essere consigliate anche nelle diete dei più piccoli».