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Gli incurvamenti del pene possono essere congeniti (presenti fin dalla nascita) o acquisiti, noti anche come Induratio Penis Plastica o Malattia di La Peyronie. Abbiamo indagato questa patologia dell’apparato genitale maschile con il professor Salvatore Sansalone, urologo dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Professore, cosa comporta questa patologia, quando è necessaria la chirurgia e come si può risolvere? […]
Gli incurvamenti del pene possono essere congeniti (presenti fin dalla nascita) o acquisiti, noti anche come Induratio Penis Plastica o Malattia di La Peyronie. Abbiamo indagato questa patologia dell’apparato genitale maschile con il professor Salvatore Sansalone, urologo dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Professore, cosa comporta questa patologia, quando è necessaria la chirurgia e come si può risolvere?
«Esistono due tipi di curvatura: quella presente sin dalla nascita (forma congenita) e quella acquisita chiamata Induratio Penis Plastica o Malattia di La Peyronie che può presentarsi in seguito a traumi o incidenti. La causa non si conosce, si presume possa essere un microtrauma durante l’atto sessuale che crea un processo infiammatorio a livello dell’asta peniena. Dopo qualche mese, l’infiammazione darà origine a una curvatura. L’incidenza della malattia è del 6%: è una patologia di cui si parlava poco fino a qualche tempo fa, perché era considerata un tabù. La curvatura può pregiudicare o addirittura impedire il rapporto sessuale; in questo caso, può essere operata».
«Se la curva è superiore al 60%, si può procedere alla ricostituzione completa dell’asta peniena sia nella lunghezza che nella sua conformazione. Nel 50% dei casi, quando si manifesta questa malattia, si può presentare anche una disfunzione erettile e, per ovviare a questo problema – qualora la terapia orale o la terapia iniettiva non dovessero funzionare – si procede all’impianto protesico. Cos’è? Si tratta di dispositivi medici e ne esistono di due tipi: i primi si chiamano semi-rigidi – sono due cilindri che si inseriscono all’interno dei corpi cavernosi – e i secondi sono quelli idraulici, costituiti da tre parti: un serbatoio, una pompa e due cilindri. Sono collegati da un sistema idraulico – c’è dell’acqua nel serbatoio – quando l’uomo vuole espletare un rapporto sessuale schiaccia la pompa, l’acqua refluisce dal serbatoio all’interno dei cilindri ed ha una buona erezione. Nel momento in cui finisce il rapporto sessuale, c’è un pulsantino nella pompa e l’acqua refluisce dai cilindri al serbatoio. Molto spesso, questi dispositivi generano diffidenza perché fanno pensare ad un effetto meccanico: in realtà, è stato registrato un grado di soddisfazione superiore al 90% tra pazienti e partner».