Un consigliere del Movimento 5 Stelle ha chiesto al Comune di Prato l’inserimento nel nuovo bando per la gestione del servizio di refezione scolastica un menù vegano, così da offrire un’alternativa alimentare ai fruitori delle mense scolastiche del Comune. L’amministrazione comunale ha però escluso questa possibilità, adducendo il grave rischio di carenze nutrizionali associate ad […]
Un consigliere del Movimento 5 Stelle ha chiesto al Comune di Prato l’inserimento nel nuovo bando per la gestione del servizio di refezione scolastica un menù vegano, così da offrire un’alternativa alimentare ai fruitori delle mense scolastiche del Comune. L’amministrazione comunale ha però escluso questa possibilità, adducendo il grave rischio di carenze nutrizionali associate ad una alimentazione esclusivamente vegana, specie per soggetti in fase di crescita come i bambini. Il Comune ha altresì difeso la dieta mediterranea, raccomandata dalle linee guida ministeriali e considerata dal punto di vista nutrizionale sana e sostenibile. Su esplicita richiesta dei genitori e senza l’obbligo di certificazione medica, il menù standard potrà essere comunque sostituito con quello vegetariano, inclusivo di latte e uova. La dieta mediterranea, dunque, continua a imporsi su quella vegana, almeno all’interno delle mense scolastiche italiane.