Il direttore generale: «La mia preoccupazione principale è che in alcuni Paesi sono assenti le strutture che consentono di individuare le persone che hanno contratto l’infezione. È quindi necessario un supporto urgente ai sistemi sanitari più deboli»
Un piano di intervento globale e 675 milioni di dollari nei prossimi tre mesi per impedire un’ulteriore diffusione dell’epidemia di coronavirus e proteggere quegli Stati che hanno sistemi sanitari più deboli. È questo l’appello lanciato oggi dall’Organizzazione mondiale della sanità.
«La mia preoccupazione principale – ha detto il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus – è che in alcuni Paesi sono assenti le strutture che consentono di individuare le persone che hanno contratto l’infezione. È quindi necessario un supporto urgente ai sistemi sanitari più deboli in modo che possano rintracciare, diagnosticare e trattare eventuali casi di coronavirus. Solo così eviteremo ulteriori trasmissioni del virus da persona a persona e proteggeremo la salute degli operatori sanitari».
Oltre a ridurre la diffusione del virus e ad identificare i casi di contagio il prima possibile, l’obiettivo è minimizzare l’impatto economico e sociale dell’epidemia, rispondere ad incognite cruciali e migliorare l’informazione e la comunicazione del rischio. Il piano prevede la nascita di un coordinamento internazionale e di un supporto operativo, il miglioramento della capacità di preparazione ed intervento degli Stati e l’accelerazione della ricerca.
«L’efficacia della risposta all’epidemia – ha detto Mike Ryan, direttore del programma di emergenze sanitarie dell’OMS – dipende dalle misure preventive messe in campo prima dell’arrivo dell’emergenza. Ecco perché dobbiamo agire prima che il coronavirus si presenti alle porte dei Paesi più vulnerabili».
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