Gran pasticcio con gli esami di maturità, ora 15mila studenti in più potranno frequentare le facoltà a numero chiuso. Il governo chiede scusa
Un pasticcio legislativo divenuto un’occasione per molti studenti: il Regno Unito ha rimosso, nel senso che vedremo e solo per quest’anno, il numero chiuso a medicina. Di che cosa si tratta? Risulta necessario per comprendere, spiegare come funziona il sistema di reclutamento nelle med schools inglesi, che è piuttosto diverso da quanto accade – e accadrà nei prossimi giorni – nelle università italiane.
Avevamo spiegato il sistema inglese nei giorni scorsi qui su Sanità Informazione: «Per accedere alle facoltà di Medicina del Regno Unito, i candidati devono avere ottimi voti nelle materie scientifiche studiate a scuola e superare uno dei test selezionati dalle università. I principali sono il BioMedical Admission Test (BMAT), il UK Clinical Aptitude Test (UCAT) o il Graduate Medical School Admissions Test (GAMSAT). Organizzate in modi diversi, tutte le prove consentono alle università di vagliare le conoscenze e la predisposizione dei candidati necessarie per studiare Medicina».
Quest’anno, però, qualcosa è cambiato: a causa del Coronavirus gli studenti inglesi non hanno sostenuto affatto l’esame di maturità, quello che consegna il cosiddetto General Certificate of Secondary Education. Delle valutazioni effettuate dai docenti sono state inviate all’Ofqual, l’ufficio governativo competente per giudizi e certificazioni con valore di legge, e di lì sono state processate tramite un algoritmo.
Il problema è che questo sistema da subito si è rivelato inefficace, macchinoso e non rispettoso della reale carriera degli studenti. Il governo dell’Irlanda del Nord ha annunciato che non vi si sarebbe attenuto e così la Scozia. Di seguito, in quello che i giornali inglesi hanno definito una vera e propria “inversione a U” del governo, si è tornati alla presa in carico di valutazioni non elaborate da meccanismo assistito, il che ha comportato un deciso aumento di voti per moltissimi studenti che si erano visti recapitare delle insufficienze via computer, per così dire.
Il titolare dell’educazione nel governo di Boris Johnson si è scusato con docenti e studenti: «Abbiamo lavorato con Ofqual per costruire il modello più equo possibile, ma è chiaro a questo punto che il processo di valutazione ha prodotto significative inconsistenze, molte di più di quelle che si possano risolvere con dei ricorsi. Ora riteniamo che sia meglio offrire ai giovani e ai genitori dei voti valutati dagli insegnanti», ha spiegato Gavin Williamson.
Cosa ha però causato questa “U-Turn”? Un esito di non poco conto: molti studenti avevano già inviato le loro richieste di immatricolazione in diverse università, fra cui ovviamente quelle di medicina; questi atenei stavano valutando le future matricole con i voti che queste ragazze e ragazzi avevano comunicato, voti che ora cambieranno. Risultato, per evitare proteste e problemi che si annunciavano molto seri, il governo ha rimosso il numero chiuso per quest’anno.
Scrive iNews: «Il limite sulle lauree in medicina è stato rimosso e il governo ha promesso che tutti gli studenti che hanno ottenuto i voti necessari per entrare nella loro università di prima scelta avranno il posto quest’anno o massimo il prossimo ». Se la massima capacità possibile che un ateneo possa accogliere fosse infatti raggiunta, allo studente sarà offerta «una sede alternativa o il posto il prossimo anno»: sarebbero oltre 15 mila gli studenti che grazie a queste modifiche in corsa potrebbero ora frequentare un’università di medicina.
L’intera vicenda si è svolta in un clima di proteste, con molti studenti in presidio e picchetto in tutta l’isola. Il professor Martin Marshall, che guida il Royal College of General Pratictioners, sostanzialmente l’ordine dei medici di base inglese, ha detto: «Sono soddisfatto da questa decisione, mi sembra il minimo. Abbiamo una decisa carenza di medici di base nel Regno Unito e ora speriamo che molti di questi giovani dottori alla fine sceglieranno di lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale, aiutandoci a fornire cure e sostegno a più di un milione di pazienti tutti i giorni». Il prestigioso British Medical Journal ora pone il tema: «Il pasticcio dei voti è parte di un problema di ingiustizia molto più ampio che riguarda l’accesso alla formazione medica», spiega in un editoriale.
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