Sanità 2 Luglio 2021 10:14

Covax, quante dosi sono arrivate nei paesi più poveri? Un bilancio

Vaccini ai paesi non industrializzati per sconfiggere la pandemia: lo scopo di Covax è il più nobile di tutti. Ma dove siamo arrivati finora? Le cifre aggiornate

Covax, quante dosi sono arrivate nei paesi più poveri? Un bilancio

È quasi momento di bilanci, a 6 mesi dalle primissime inoculazioni in tutto il mondo, del più ambizioso programma di fornitura di vaccini della storia. Stiamo parlando di Covax Facility, la risposta delle Nazioni Unite a Covid-19, ovvero un’immensa operazione di acquisizione e distribuzione di vaccini a tutti i paesi poveri che avrebbero difficoltà a procurarsene in altri modi.

Il proposito di Covax è la messa a disposizione di 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021, di cui 1,3 miliardi alle economie a basso reddito e i restanti agli altri paesi membri, con l’obiettivo di accelerare la “guarigione del pianeta”. L’accesso equo ai vaccini – e su questo l’Organizzazione mondiale della Sanità è stata molto chiara – è indispensabile per assicurarci l’uscita dalla pandemia. Da solo eviterà 375 miliardi di dollari di perdita per l’economia mondiale, secondo i calcoli degli esperti.

Il programma è avviato e lavora a regime da mesi, ogni giorno i leader mondiali annunciano donazioni per Covax. L’ultima è la Svizzera che, dopo l’ennesimo blocco d’età su AstraZeneca, ha devoluto tutte le dosi restanti al progetto. Il premier Mario Draghi, durante il Global Health Summit, ha annunciato che l’Italia donerà a Covax 300 milioni di euro. Con lo scopo di importare nei paesi a basso reddito anche esperti e tecnologie che possano assicurare una propria produzione di vaccini. Esaminiamo lo status quo del partenariato e i risultati raggiunti finora.

Africa

In Africa ad oggi sono arrivate 13 milioni di dosi di vaccino anti-Covid (13.034.092), distribuite tra i vari stati sulla base di grandezza e popolazione. Le prime in assoluto sono arrivate in Ghana, lo scorso 24 febbraio, mentre il Camerun non le ha viste arrivare fino al 17 aprile. I prodotti utilizzati sono stati AstraZeneca, SII-AstraZeneca (Covishield) – il prodotto pensato per i paesi a basso reddito, prodotto in India da AstraZeneca a prezzo inferiore – e Pfizer BionTech. L’Etiopia da sola ha ricevuto 3 milioni 924 mila dosi, mentre Swaziland e Isole Comore 12mila a testa per le piccole dimensioni. Altre arriveranno. Da inizio pandemia l’Africa ha segnato 4 milioni di casi confermati e 95mila morti su una popolazione di 1,216 miliardi di persone. Anche se è verosimile che i numeri siano di molto inferiori alla realtà, considerate le estreme difficoltà nel testare i malati e nel gestire alcune aree difficilmente raggiungibili.

America Latina ed Europa

In America Latina sono arrivate con Covax 10.311.480 di dosi di vaccino anti-Covid Vaxzevria (AstraZeneca), Covidshield (AstraZeneca) e Pfizer. Le prime dosi sono arrivate l’11 marzo in Perù, mentre il Costa Rica è rientrato nell’ultimo turno del 7 aprile. In compenso in Brasile, Colombia e Paraguay sono già arrivati i secondi carichi tra fine aprile e inizio maggio. Il Brasile da solo ha ricevuto 5 milioni di dosi, la Jamaica solo 14.400. Il continente americano (compresi gli USA) ha segnato da solo 72 milioni di casi di Covid-19 con 1.896.955 morti.

Nel continente europeo sono 10 gli stati coinvolti nelle donazioni Covax, dall’Azerbaijan all’Uzbekistan, a cui sono arrivate 3.140.1o2 dosi di vaccino. Le prime il 4 marzo in Moldavia, le più recenti il 4 aprile in Azerbaijan. L’Ucraina ha ricevuto 1.663mila dosi, il Montenegro 24mila.

Mediterraneo orientale

L’immenso continente asiatico viene diviso da GAVI (Vaccine Alliance), che colleziona i dati, in tre aree geografiche: mediterraneo orientale, sud-est asiatico e pacifico occidentale. Nella prima (mediterraneo orientale) sono compresi anche alcuni Paesi africani quali Tunisia, Somalia e Libia. L’area ha ricevuto in totale 4.441.660 dosi di vaccini, tra i tre già elencati, con le prime arrivate l’8 marzo in Afghanistan e le ultime il 22 aprile nel difficile territorio della Siria. Il Pakistan ha ricevuto il numero più alto: 1.338.620 dosi, contro le 33.600 del Libano. A Gaza e in Cisgiordania sono arrivate 133.440 dosi in totale, mentre la vicinissima Israele diventava il primo paese al mondo a eliminare le mascherine all’aperto e a raggiungere l’immunità di gregge. In quest’area si contano 10 milioni 985 mila casi di Covid da inizio pandemia, con 216mila morti accertati.

Sud-est asiatico

Nell’area del sud-est asiatico i paesi coinvolti erano Bangladesh, Indonesia, Nepal e Timor Leste. Sono arrivate 5.463.020 dosi con Covax, concentrate per la maggior parte in Indonesia, che da sola ne ha avute 4.913.600 prima l’8 marzo e poi il 26 aprile. Da osservare il caso Bangladesh che, con una popolazione di 164 milioni di persone, ha ricevuto poco più di 100mila dosi di Pfizer, mentre delle quasi 11 milioni di dosi di AstraZeneca allocate non è ancora arrivato nulla. Il numero di casi in quest’area ha toccato i 34 milioni con 489mila decessi.

Pacifico occidentale

Infine, nell’area del pacifico occidentale, che comprende 13 paesi tra Asia e Australia, sono state consegnate 9.265.770 dosi dei tre vaccini coinvolti. Anche in questo caso la distribuzione è molto eterogenea: numeri alti nelle Filippine e in Vietnam (oltre la metà delle dosi attualmente giunte sono infatti arrivate in questi due Paesi). Le Filippine sono state anche il primo paese a riceverle, lo scorso 4 marzo. La Malesia è stata l’ultima, il 21 aprile. A Tuvalu, un’isoletta con poco più di 11mila abitanti, sono arrivate 4.800 dosi: sufficienti a immunizzare metà della popolazione in brevissimo tempo. In questa zona si conta il numero di casi più basso in assoluto: 3.553.482 confermati e un totale di 54mila morti per la malattia.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid 19, il lavoro di INTERSOS in Nigeria e Yemen. Accardi: «Covax ha funzionato ma ora rafforzare i sistemi sanitari locali»
L’organizzazione non governativa ha supportato la campagna vaccinale nei due paesi raggiungendo i target prefissati. Tra le difficoltà l’infodemia, la carenza di operatori sanitari e i finanziamenti a singhiozzo. Il coordinatore della campagna Andrea Accardi: «L’integrazione con altri servizi di salute primari è essenziale e permette un impatto più di medio-lungo periodo»
Genitori “no vax” rifiutano per il figlio trasfusioni da donatori vaccinati. Anelli: «Abbiate fiducia nei medici»
Il presidente FNOMCeO fa un appello ai due genitori modenesi ad ascoltare i medici responsabili dell'operazione cardiaca del loro figlio. Ora la questione è in mano al giudice tutelare, loro chiedono solo sangue "non vaccinato"
Covid, Flati (M5S): «Rafforzare farmacovigilanza attiva su dose richiamo del vaccino»
L'Ordine del Giorno al Decreto Super Green Pass è stato presentato dalla deputata M5S Francesca Flati
Report Gimbe: variante Omicron spaventa, +54% di terze dosi e +34% di prime
Sono 630 i ricoveri in più in area medica e 123 quelli in terapia intensiva questa settimana, aumentano anche le morti (498). Quasi l'80% della popolazione ha ricevuto almeno una dose ma restano 6,8 milioni di persone senza copertura, di cui 2,6 sono over 50
In Austria entra in vigore il “lockdown dei non vaccinati”
Vietato l'ingresso in ristoranti, alberghi, palestre, parrucchieri e attività ludiche. Limitazioni al via a dicembre dopo una fase di transizione che prevede il tampone come lasciapassare. Solo il 62% degli austriaci è vaccinato
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...