Mondo 25 Gennaio 2019 11:55

Farmacisti e falsari, Nas smantellano stamperia di fustelle false: «Ecco come padre e figlio guadagnavano 5 milioni l’anno»

Undici persone arrestate nell’operazione “Partenope”. Ma una seconda organizzazione operava su Milano e in Emilia Romagna: rubavano farmaci e li rivendevano

Dipendenti di una casa farmaceutica sottraevano prodotti e li smaltivano, grazie alla complicità di alcuni distributori, a farmacie territoriali che non ne sapevano nulla. In Campania due farmacisti, padre e figlio, erano di importanza vitale per almeno una delle due organizzazioni smantellate dai Carabinieri del Nas di Milano nell’ambito dell’operazione “Partenope”, che ha portato all’arresto di undici persone. Ma ancor più importante di loro era la stamperia di fustelle false scoperta nel napoletano, dove venivano fabbricati bollini farmaceutici «talmente simili agli originali da ingannare in prima istanza le stesse case farmaceutiche» interpellate dai militari per accertarne la validità. Solo l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, a cui è riservata in esclusiva la produzione delle fustelle dei farmaci, ha potuto confermare la tesi investigativa del Nas.

I bollini farmaceutici garantiscono l’autenticità dei medicinali in commercio in Italia, permettono l’identificazione e l’individuazione di ogni singola confezione e vengono stampati su carta adesiva a più strati dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Solo attraverso un «attento lavoro di confronto e monitoraggio» i militari sono riusciti poi a rilevare quelle «impercettibili differenze» che effettivamente erano presenti nei falsi rispetto agli originali. Si parla di dettagli come «una lieve differenza nel colore e nella consistenza della carta usata. O ancora – spiega il maggiore Salvatore Pignatelli, comandante del Nas di Milano – i numeri leggermente più piccoli, la distanza di pochissimo maggiore fra il numero seriale e il codice a barre».

Le fustelle false, spiegano i militari, servivano ai due farmacisti per cambiare la ‘destinazione’ di grossi quantitativi di farmaci, da loro acquistati a prezzi ultra convenienti come prodotti per il circuito degli ospedali e poi venduti al pubblico con i bollini alterati e prezzi più alti, tramite un distributore operante su Milano, che si occupava di smistare i prodotti nei territori di 8 province.

Le due organizzazioni rappresentavano, secondo i Carabinieri del Nas, due ‘mondi sommersi paralleli’, senza contatti fra loro e con due sistemi diversi pensati per distogliere medicinali dai circuiti legali. L’operazione è scattata alle 6 del mattino di venerdì 25 gennaio nelle province di Milano, Brescia, Bologna, Napoli, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Firenze, Taranto e Novara. Oltre all’esecuzione delle misure cautelari, si è proceduto con 30 perquisizioni e una società è stata sottoposta a sequestro preventivo. La prima organizzazione, ha spiegato ancora il maggiore Pignatelli, «operava su Milano e hinterland e in Emilia Romagna. Si occupava del furto di farmaci da una casa farmaceutica e del successivo riciclaggio”. Pedine centrali una dirigente dell’azienda e un magazziniere che «sottraevano colli di farmaci al loro arrivo, semplicemente nascondendoli in una zona diversa, simulando di fatto un furto». Successivamente entrava in gioco un imprenditore del Bresciano con una società che si occupava di distribuzione di farmaci. L’uomo aveva il compito di ritirare materialmente le confezioni trafugate. «I prodotti venivano trasportati con documenti di accompagnamento» ad hoc, per eludere i controlli delle pattuglie sul territorio.

Se questa organizzazione viene definita dai militari del Nas di Milano «meno complessa”, l’altra con base in Campania «è risultata invece essere attiva da anni e radicata, nel territorio partenopeo in particolare». Il giro d’affari stimato era «davvero consistente, fino a 5 milioni di euro l’anno». Per l’altra organizzazione si parla invece di centinaia di migliaia di euro. I destinatari dei provvedimenti emessi dal Tribunale di Milano sono ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di: associazione per delinquere finalizzata al furto di farmaci, alla truffa ai danni di privati e enti pubblici, ricettazione, falsificazione, riciclaggio di specialità medicinali e autoriciclaggio.

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