Sanità 1 Giugno 2021 14:58

Il Regno Unito rischia la terza ondata. Tamponi a tappeto per battere sul tempo la variante indiana

Nonostante i tre quarti della popolazione siano vaccinati, nel Regno Unito tornano ad aumentare i casi di Covid-19. Il racconto di un cardiologo italiano a Londra

di Federica Bosco
Il Regno Unito rischia la terza ondata. Tamponi a tappeto per battere sul tempo la variante indiana

Tamponi a tappeto per spegnere sul nascere i focolai della variante indiana che sembra essere più contagiosa, ma nessun allarmismo. La Gran Bretagna cerca di giocare d’anticipo sulla nuova possibile ondata di Covid-19 senza modificare, per il momento, il piano di riaperture. La conferma arriva da Londra dove Francesco Logiudice, cardiologo italiano in forza all’Hammersmith Hospital e membro della Rete medici italiani in Europa e nel mondo (REMIEM), racconta: «L’iter di riaperture continua, quella totale ci sarà il 21 giugno. I vaccini sembrano funzionare e, a fronte di un 10% in più di nuovi casi, gli accessi in terapia intensiva non sono aumentati. È chiaro che sono dati preliminari perché è una variante da poco scoperta e sarà importante monitorare le prossime settimane».

Test nei quartieri con alta percentuale di indiani

Per evitare possibili chiusure che andrebbero ad impattare sull’economia, si sta facendo una campagna di controllo attenta con test sulla popolazione di origine indiana e nei quartieri dove la comunità asiatica è maggiormente presente.

Quarantena per chi arriva dall’Europa

«Avere a che fare con una nuova variante crea ansia e preoccupazione – riprende il cardiologo italiano – e quindi non sapendo in cosa si possa tradurre tutto questo, si è diffuso un comportamento più attento che significa: quarantena per coloro che dal Regno Unito vanno in Europa e per coloro che arrivano in Gran Bretagna. Per tutti tampone, mascherina e distanziamento. Se però nei prossimi giorni dovessimo riscontrare un incremento significativo di casi, probabilmente saremmo costretti a cambiare le linee guida e a rinviare l’apertura totale di un paio di settimane».

«Per ora l’atteggiamento è di osservazione. Di sicuro la guerra contro il virus SARS-CoV-2 non è conclusa, anche se sono già 38 milioni i vaccinati, ovvero i tre quarti della popolazione adulta, e per il momento il vaccino sembra funzionare. Non si può prevedere come evolverà la situazione, per cui giustamente c’è attenzione».

Sotto i 40 anni si può scegliere il vaccino

«Tutto è sotto controllo – rassicura Logiudice nel congedarci -, anche la questione AstraZeneca. Chi ha meno di 40 anni può scegliere quale vaccino fare, anche se non dobbiamo dimenticare che a livello mondiale AstraZeneca è il vaccino più usato».

 

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