Alcolici ma anche ciambelle, buoni sconto, premi. Dopo il boom iniziale che ha portato alcuni Paesi a vaccinare a tappeto si pensano modi alternativi per attirare più persone possibile
Una birra gratis val bene un vaccino. Ma anche una ciambella, un buono sconto, un fuoristrada. Negli Stati Uniti, in un momento in cui si sta verificando un fisiologico rallentamento nella campagna vaccinale, sono diverse le città in cui si cercano e si propongono modi nuovi e fantasiosi per invogliare le fasce meno a rischio a sottoporsi all’inoculazione.
Perché dopo il picco iniziale, in cui si sono vaccinate in massa le fasce più vulnerabili della popolazione e si sono dispensati vaccini ai più convinti e desiderosi di immunizzarsi il prima possibile per tornare presto ad una vita normale, ora gli Stati Uniti si trovano in una nuova fase in cui tocca attrarre, convincere, stuzzicare anche i più giovani e chi è più scettico.
E così in Alaska ospedali e cliniche regalano biglietti aerei, buoni da 500 dollari per beni di prima necessità o carburante, a Detroit vengono offerti 50 dollari a chi offre un passaggio ad altre persone verso i siti vaccinali e la città di Chicago sta inviando autobus attrezzati in giro per i quartieri per portare letteralmente i vaccini in casa della gente. Sempre a Chicago si sta pensando a siti di vaccinazione a festival e feste di quartiere e partnership con barbieri e parrucchieri per abbinare una bella messa in piega all’inoculazione del vaccino.
Iniziative del genere sono anche meno “strutturate” e prese in autonomia da piccole aziende, alcune delle quali hanno ad esempio annunciato che i dipendenti possono prendersi ferie retribuite in caso di vaccinazione. Altre offrono donuts a chi dimostra di essere vaccinato, cinema distribuiscono popcorn gratuiti, negozi di prodotti a base di cannabis regalano preparazioni con marijuana.
Questi incentivi non vengono però adottati solo negli States. Anche in Israele, ad esempio, dopo una campagna vaccinale presa da tutto il resto del mondo come esempio da imitare, si cerca di convincere i più restii attraverso siti vaccinali allestiti nei pressi dei bar con drink offerto a vaccinazione effettuata.
In Italia, come nel resto d’Europa, non siamo ancora a questi livelli e chissà se ci arriveremo. Per ora i “benefits” del vaccino sono, ovviamente, l’immunità dal Covid-19 e il pass con cui muoversi liberamente. Basteranno per convincere anche i più scettici o saremo costretti anche noi ad offrire il vaccino insieme all’aperitivo?
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