Mauro Rango: «Emergenza gestita in maniera efficientissima. Come India, Corea del sud e Germania, anche Mauritius ha debellato il virus con idrossiclorochina e plasma iperimmune»
Epidemia sotto controllo e dieci decessi. Le isole Mauritius hanno vinto la loro battaglia contro il coronavirus in poche settimane. Un risultato sorprendente che Mauro Rango, cooperante italiano che si occupa del diritto alla salute sul territorio, si spiega con una terapia a base di idrossiclorochina (la cui sicurezza ed efficacia contro il Covid-19 sono state messe in discussione da uno studio pubblicato sul Lancet che ha portato l’Organizzazione mondiale della sanità a sospendere i trial sul farmaco) e con l’impiego del plasma iperimmune.
«L’emergenza è stata gestita in maniera efficientissima, eppure ci troviamo in Africa – ammette il cooperante italiano – e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Il primo ministro, all’arrivo dell’epidemia, ha dato un messaggio diretto e semplice ai cittadini, indicando il protocollo di trattamento da seguire: idrossiclorochina e azitromicina a domicilio e plasma iperimmune in ospedale. Praticamente tutti i medici hanno seguito sul territorio e in ospedale questa terapia: idrossiclorochina 200 milligrammi la mattina e 200 la sera per sette giorni e azitromicina 500 milligrammi al giorno per sei giorni. Il 90% dei contagiati con questo trattamento è guarito in una settimana; il restante 10%, che corrisponde alla popolazione affetta da ipertensione e diabete, quindi già con doppia patologia, è stato trattato in ospedale con anticoagulanti, cortisone e, appena è stato possibile, plasma iperimmune. In un mese l’epidemia è stata spenta con un totale di dieci decessi su un milione e quattrocento mila abitanti. L’annuncio dell’emergenza è stato dato l’8 marzo quando ancora non c’erano casi a Mauritius che sono arrivati dopo qualche giorno con i turisti francesi. Sono stati allora interrotti i voli, è stato fatto il lockdown che è durato tre settimane, poi l’epidemia è stata spenta».
Non si sono spente invece le polemiche sull’efficacia, o meno, della cura a base di idrossiclorochina che, dalle parole di Rango, sembra essere ampiamente utilizzata anche in altri Stati: «Probabilmente l’India, anche se è un’informazione difficile da ottenere, ma anche la Germania ha utilizzato idrossiclorochina e azitromicina a tappeto, abbinandola anche ad altre sostanze come lo zinco che va ad implementare l’azione dell’idrossiclorochina. Lo stesso ha fatto anche la Corea del sud».
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