Ritorna alla ribalta il laccio emostatico arterioso, il paramedico spiega come funziona
La televisione ucraina trasmette video informativi alla popolazione per insegnare a curare le ferite da armi da fuoco e fornire ai cittadini le primarie ed essenziali istruzioni di pronto soccorso.
E quindi il tourniquet, il dispositivo medico d’urgenza contro le emorragie massive quasi ‘demonizzato’ in tempo di pace, ritorna prepotentemente alla ribalta. «Se sul piano del primo soccorso standard non è particolarmente incoraggiato, perché si preferiscono tecniche più all’avanguardia – spiega il paramedico Daniele Manno, Istruttore di Remote e Military Life Support – in situazioni di emergenza diventa insostituibile. In guerra non si ha tempo di portare la vittima al pronto soccorso ed è essenziale intervenire subito, per salvare più vite possibile», racconta a Sanità Informazione Manno.
Dall’inizio di questa sanguinosa guerra, hanno perso la vita migliaia di civili, funzionari locali parlano di almeno 2.400 morti a Mariupol, compresi donne e bambini. Anche se una stima è difficile, riuscire a intervenire in maniera tempestiva, può salvare molte vite.
Il tourniquet viene usato come “ultima risorsa” per emorragie massive o per amputazioni e per sindromi da schiacciamento ed è l’unico dispositivo che ci può permettere di garantire di interrompere il flusso di sangue e salvare la vita di un uomo, dice Manno. Ma i medici e gli operatori sanitari spesso non sanno o hanno dimenticato come usarlo, in realtà è semplice e anche un comune cittadino può imparare, proprio come le istituzioni Ucraine stanno facendo in televisione.
La traduzione in italiano di tourniquet con laccio emostatico è erronea perché fa pensare ai lacci in lattice o in gomma utilizzati per facilitare il reperimento di un accesso venoso – prosegue Manno -. Ricerche sul campo, effettuate dagli USA durante la guerra in Afghanistan, hanno mostrato una percentuale di sopravvivenza molto elevata di oltre il 90%, con tempi di trasferimento presso strutture attrezzate fino a 6 ore, senza complicazioni ovvero senza perdite dell’arto. «È importante per questo che sia sempre presente nei kit di pronto soccorso».
Il tourniquet può essere applicato solo sugli arti, spiega Manno. Se è possibile identificare la sede del sanguinamento, va applicato 5-6 cm sopra la ferita ma non sulle articolazioni del gomito o del ginocchio. È importante stringerlo fino all’arresto del sanguinamento e non rimuoverlo fino all’arrivo al Pronto Soccorso e scrivere l’orario di applicazione. Qualora la sede del sanguinamento non fosse identificata, bisogna applicarlo nella zona più prossimale dell’arto, il più stretto possibile o fino all’arresto del sanguinamento, non rimuoverlo fino all’arrivo al pronto soccorso e scrivere l’orario di applicazione. Per poter adeguatamente formare anche il personale medico e paramedico, Manno sta realizzando un corso di accreditamento professionale, che sarà presto disponibile.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato