Nei 53 Paesi della regione aumentano anche le coperture vaccinali, ma i gap esistenti a livello locale lasciano le porte aperte al virus. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Le percentuali di bambini europei vaccinati contro il morbillo non sono mai state così alte. Al contempo, non ci sono mai stati tanti casi di morbillo quanti quelli registrati nel 2018 (82.596 in 47 dei 53 Paesi della regione europea dell’OMS), che hanno causato la morte di 72 persone. Numeri che triplicano quelli registrati nel 2017 e che sono superiori di 15 volte rispetto a quelli del 2016.
Sono i dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad evidenziare questa contraddizione, dovuta ai risultati non omogenei ottenuti nei vari Paesi della regione per quanto riguarda l’immunizzazione. «L’aumento dei casi di morbillo – si legge in una nota – si è verificata nonostante nel 2017 si fosse registrata la copertura più alta mai registrata per la seconda dose di vaccino (90%), mentre la prima dose è stata somministrata quasi al 95% dei bambini. Tuttavia – continua l’OMS – i progressi della regione, basati sui dati raccolti dai singoli Paesi, possono mascherare dei gap esistenti a livello nazionale, difficilmente registrati prima della nascita del focolaio».
«Dal quadro emerso – dichiara Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’OMS Europa – è chiaro che questo ritmo di crescita delle coperture vaccinali non sarà sufficiente per fermare la circolazione del morbillo. I gap esistenti a livello locale lasciano ancora le porte aperte al virus. E non possiamo avere popolazioni più in salute, come promesso dall’OMS, se non lavoriamo anche sui territori. Dobbiamo fare di più e meglio – conclude – per proteggere ogni singola persona dalle malattie facilmente prevenibili».
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