Francesca Polverino, pneumologa in Arizona: «Vorrei che gli italiani fossero più responsabili, noi in Usa siamo l’esempio di cosa può accadere se il lockdown non viene fatto o rispettato»
Il Covid non rallenta negli Stati Uniti, dove si registrano 2500 decessi giornalieri. Stati come Nord Dakota, California e New York sono al collasso, e le proiezioni danno ormai imminenti i 300 mila morti. Una ecatombe che per Francesca Polverino, 37 anni, medico pneumologo italiano per molti anni professore alla Harvard University e da poco a Tucson in Arizona, è causa di una politica scellerata di Trump.
«Per troppo tempo il Presidente si è disinteressato al problema sanitario che stava esacerbando in molti angoli del Paese – racconta a Sanità Informazione -. Non sono state prese precauzioni, la mascherina qui non è obbligatoria e gli Stati Repubblicani in particolare, su indicazione del Presidente, hanno scelto di non porre vincoli e di non attuare alcun lockdown». È arrabbiata, Francesca. Lo si percepisce dalle sue parole che non risparmiano critiche nei confronti di un governo che a lungo ha sottovalutato l’epidemia.
Una politica che non solo non ha incentivato l’uso della mascherina, a detta della dottoressa, ma non ha neppure posto un freno ai viaggi che, in concomitanza con la festa del Ringraziamento, hanno generato un nuovo picco di contagi. «Gli spostamenti e le riunioni familiari fatti nell’ultimo giovedì di novembre hanno causato un picco di ulteriori 15 mila nuovi contagi. Una crescita vertiginosa che sugli ospedali pesa come un macigno. I medici sono disperati non solo per le difficoltà fisiche che devono sostenere, per i turni lunghi con presidi protettivi pesanti e fastidiosi e i rischi elevati di contagio; ma anche le telefonate alle famiglie per comunicare i decessi sono diventate una prassi dolorosa da sopportare».
Una escalation di contagi e morti a cui solo il vaccino può mettere fine. «Rispetto allo scorso mese di aprile sono aumentati i positivi al Covid ed il numero dei morti non è diminuito – prosegue –. Un segnale non incoraggiante se si pensa che dopo aver falcidiato la popolazione anziana adesso abbiamo un aumento di giovani ricoverati ed anche bambini. L’unica salvezza oggi è il vaccino che verrà distribuito ad anziani e operatori sanitari nei prossimi giorni».
Nel weekend infatti la Food and Drug Administration ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer/BionTech, che dovrebbero iniziare il 16 dicembre. La campagna di vaccinazione sarà gratuita per tutta la popolazione statunitense. «A differenza dell’Italia – riprende la dottoressa Polverino – in America i movimenti no-vax non hanno grande seguito, quindi ci sarà una risposta immunitaria importante che probabilmente permetterà di risolvere il problema Covid entro la fine del 2021, in maniera diretta ed indiretta tramite l’immunità di gregge. Sono fiduciosa, con Biden tutto sarà in discesa, ha già istituito una task force e il ritorno di Fauci alle redini è sicuramente un segnale positivo».
L’ultimo messaggio di Francesca è per gli italiani: «Vorrei che fossero più responsabili, noi in USA siamo l’esempio di cosa può accadere se il lockdown non viene fatto o rispettato. La gente deve sapere che se non si usano le mascherine, non si rispetta il distanziamento né prendono precauzioni la curva dei contagi tornerà a salire come è accaduto negli Stati Uniti. È fondamentale, anche se impopolare, stare a casa solo col proprio nucleo familiare anche nel periodo natalizio senza fare assembramenti. Un sacrificio che può salvare molte vite in attesa dell’imminente vaccino che sarà risolutivo».
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