Sanità 11 Settembre 2020 18:15

QAnon, 5G, Bill Gates e la pandemia che non esiste. Viaggio nella mente del complottista

Con lo psicoterapeuta Giorgio Nardone cerchiamo di capire perché sempre più persone credono che il mondo sia in mano ad una loggia formata da miliardari, esponenti del Partito Democratico americano e star di Hollywood dedite all’adorazione di satana e ad atti di pedofilia e cannibalismo

QAnon, 5G, Bill Gates e la pandemia che non esiste. Viaggio nella mente del complottista

Finalmente la verità è emersa. Il mondo è governato da una loggia formata da miliardari, esponenti del Partito Democratico americano e star di Hollywood dedite all’adorazione di satana e ad atti di pedofilia e di cannibalismo. In questo gruppo che tiene le redini del mondo fanno parte, tra gli altri, Hillary Clinton, Barack Obama, l’immancabile Bill Gates e perfino Papa Francesco. L’unica speranza contro le forze del male? Il Presidente USA Donald Trump, che da quando è alla Casa Bianca sta combattendo una lotta senza tregua contro il cosiddetto Deep State.

Non è la trama di un B-Movie né i deliri di un pazzo, ma una delle teorie complottiste più in voga del momento e che si sta diffondendo (non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo) ad una rapidità impressionante. Parliamo di QAnon, un movimento nato nella rete nel 2017 ma che sta avendo ora, in concomitanza della pandemia e della diffusione del 5G, il suo massimo risalto. Questo perché chi crede che Bill Gates sia un satanista, pedofilo e cannibale tendenzialmente potrebbe essere più portato a credere anche che lo stesso abbia creato il Covid in laboratorio per vendere vaccini che si attivano con il 5G per renderci tutti suoi schiavi.

Insomma, le teorie complottiste si alimentano a vicenda e si fortificano quando convergono l’una nell’altra. Ma chi è il complottista? Come funziona la sua mente? È possibile convincerlo, anche attraverso prove inoppugnabili, che la teoria in cui crede è sbagliata? Ne abbiamo parlato con lo psicoterapeuta Giorgio Nardone.

Professore, ha mai sentito parlare della teoria QAnon? Cosa spinge una persona a pensare che il mondo è nelle mani di una loggia di pedofili, satanisti e cannibali?

«La prima cosa da mettere in chiaro è una conoscenza ben nota agli antropologi culturali e agli psicologi sociali: quando si verificano periodi storici in cui avvengono catastrofi su larga scala, come appunto una pandemia, si registra un ritorno al superstizioso, alle fedi religiose e agli estremismi. È una regola storicamente osservata. Antonio Gramsci, che noi italiani conosciamo principalmente per questioni politiche ma che era anche un grande studioso, diceva proprio che quando vengono meno le rassicurazioni delle sovrastrutture culturali e ideologiche si torna alla fede e alla superstizione. Insomma, ci sono già delle referenze illustri. In un caso come il nostro, la pandemia ha fortemente scosso la fiducia nella scienza, in particolare quella medica. Siamo, in sostanza, tornati al medioevo, quando l’unica forma di medicina preventiva era il distanziamento e la disinfezione. La peste, ad esempio, veniva trattata proprio con il distanziamento e con la distruzione, attraverso il fuoco, delle cose che l’infetto aveva toccato. È evidente che, venute meno le certezze, esiste una tendenza a voler cercare spiegazioni, e dunque, siccome non siamo più nel medioevo, non esiste più solo la spiegazione religiosa, come accadeva in passato. Oggi si cercano poteri occulti, imbrogli, manipolazioni da parte dei potenti. Una sorta di “Grande Fratello” orwelliano, insomma. Questa è la spiegazione dal punto di vista della psicologia della folla e del singolo».

In sostanza, nei momenti più difficili aumenta la probabilità che si sviluppino teorie che hanno poco o nulla a che fare con la realtà e con la scienza…

«È un fatto che si è verificato sistematicamente nella storia. In questo momento stanno apparendo teorie davvero fuori da qualunque grazia di Dio o di scienza e guarda caso, proprio perché non si è ancora trovata una soluzione, si va a cercare il colpevole. E quindi il complottista è disposto ad aderire alle teorie più assurde a patto che gli venga indicato un colpevole. Perché il complottista ha bisogno di questo: deve trovare la colpa. È un moderno inquisitore. Nietzsche e altri filosofi e studiosi dicevano che l’essere umano, quando deve trovare una sorta di rassicurazione, prende per vere anche le spiegazioni false. In questo caso, l’aderire a teorie così assurde dà a questi soggetti una sorta di spiegazione rassicurante. È un meccanismo psicologico».

Si tratta dunque di persone con problemi psicologici?

«Chi aderisce a queste teorie tendenzialmente ha una personalità sbilanciata sulla paranoia: c’è sempre qualcuno che complotta contro di lui, che tiene le redini del mondo, che è dietro le quinte e decide tutto. Non per forza sono persone che hanno problemi evidenti. Capita anzi, nella maggioranza dei casi, che possano sembrare persone equilibrate. Non dimentichiamoci però che ci sono disturbi di personalità che possiamo definire “asintomatici” proprio perché la persona che si comporta in maniera normale ed equilibrata dentro di sé ha il germe di una tendenza squilibrata. In questo caso, la paranoia»,

È possibile fare qualcosa per convincerli che ciò in cui credono non ha fondamento?

«Il tentativo di sconfiggere queste opinioni cercando di mostrare ad un soggetto del genere l’assurdità delle loro credenze attraverso la logica o l’esposizione di una o più prove non fa altro che rafforzare le sue convinzioni difensive: anche la persona che lo vuole persuadere fa parte di quella setta di manipolatori, quindi non può essere ascoltata. L’unica cosa che si può fare con questi soggetti è mettersi dalla loro parte ed esasperare sempre di più le loro convinzioni finché queste non collassano da sole. Portare il discorso su piani di assurdità sempre più estremi fino a quando il soggetto non si rende conto da solo dell’assurdità del tutto. Nella retorica antica questo processo si chiamava “reductio ad absurdum”».

Il quoziente intellettivo del soggetto ha un’influenza sulle sue credenze o sono due piani indipendenti?

«Un ulteriore paradosso è che spesso sono le persone più intelligenti, ma che hanno questo tratto ossessivo e paranoico, a vedere complotti ovunque. Non gli stupidi. Lo stupido e l’ignorante non cercano il confronto, cercano solo la spiegazione più superstiziosa. Potrei fare tanti esempi di persone molto intelligenti, anche di scienziati, che hanno avuto una deriva di questo tipo. Un esempio su tutti: Albert Einstein. Nell’ultima parte della sua vita, dopo aver vinto il Premio Nobel, Einstein continuò ad ostinarsi a cercare ulteriori evoluzioni più irrigidite della teoria della relatività unendola ad una visione religiosa. Tutti gli altri scienziati non smisero di rispettarlo ma cominciarono ad evitarlo. Nessuno gli dava più credito. Ecco, è capitato perfino ad una delle persone più intelligenti della storia. Ma, come detto, di esempi ne potrei fare tanti».

In tutto questo i Social che influenza hanno?

«I Social fomentano l’effetto di conferma sociale: se trovo altre persone che aderiscono alla mia stessa credenza mi sento più sicuro. Insomma, più siamo più ci convinciamo. Ma c’è di peggio, ed è il principio logico dell’autoinganno personale: se io ho una determinata convinzione e ne parlo a qualcun altro, più persone riesco a convincere più mi autoconvinco di avere ragione. Lo spargere le notizie, il persuadere gli altri, tutto questo serve a loro stessi per convincersi da soli che sono nel giusto. È un meccanismo di autoinganno: convincere l’altro per convincere me stesso. I social poi hanno un effetto potentissimo perché raggiungono milioni di persone in un attimo. Chi visita il tuo sito web, il tuo blog o la tua pagina Facebook ti dà l’impressione di aderire alle tue teorie, e questo ha un effetto autopersuasivo su di te. Questi meccanismi, come detto, sono sempre esistiti ma è chiaro che nell’epoca del web si amplificano a dismisura».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

IMPACT FACTOR: AMILOIDOSI CARDIACA: diagnosi differenziale e gestione multidisciplinare

In questa puntata parliamo di una patologia complessa, caratterizzata dall’accumulo anomalo di proteine amiloidi nel cuore, che porta a un progressivo deterioramento della funzionalità ca...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...