Nutri e Previeni 17 Febbraio 2025 10:06

Alcol, Oms: “Introdurre etichette obbligatorie sui rischi di cancro”

Con la sua proposta l'Oms vuole rispondere al crescente numero di morti legate all'alcol, circa 800mila ogni anno
Alcol, Oms: “Introdurre etichette obbligatorie sui rischi di cancro”

Etichette visibili su tutte le bevande alcoliche che avvertano i consumatori dei rischi di cancro. È questa la proposta dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per rispondere al crescente numero di morti legate all’alcol, circa 800mila ogni anno. L’Oms lancia la sua proposta all’indomani della pubblicazione di un nuovo rapporto “Etichette di avvertenza sanitaria sull’alcol: una prospettiva di salute pubblica per l’Europa” che evidenzia una scarsa consapevolezza tra la popolazione sui rischi per la salute legati al consumo di bevande alcoliche. Dall’indagine emerge, infatti, che solo il 15% degli intervistati sa che l’alcol può causare il cancro al seno e solo il 39% è a conoscenza del suo legame con il cancro al colon. L’Oms non propone semplicemente etichette chiare, ma sottolinea anche che design e posizionamento di tali avvertenze sono cruciali per sensibilizzare al meglio i consumatori.

Etichette di avvertenze chiare e ben visibili sull’alcol

Ad oggi, solo tre dei 27 paesi Unione Europea hanno implementato l’utilizzo di queste etichette. “Etichette di avvertenze chiare e ben visibili sull’alcol, che includono un’avvertenza specifica sul cancro, sono un pilastro del diritto alla salute, perché forniscono alle persone informazioni vitali per fare scelte consapevoli sui danni che i prodotti alcolici possono causare. Fornire queste informazioni non toglie nulla ai consumatori, al contrario, li arma di conoscenza, e la conoscenza è potere “, dichiara Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa. Per questi motivi, i paesi dovrebbero normarle e renderle obbligatorie piuttosto che affidarsi all’autoregolamentazione dei produttori di alcolici, “in quanto questi potrebbero optare per un posizionamento poco appariscente e messaggi ambigui”.

Non affidarsi all’autoregolamentazione dei produttori di alcolici

Per l’Oms i QR code sui prodotti, non sono sufficienti: “sono stati scansionati solo dallo 0,26% dei consumatori, evidenziando l’importanza di etichette visibili”. Per Gauden Galea, consulente strategico del direttore regionale, “le etichette di avvertenza sanitaria sugli alcolici sono una parte importante della politica sugli alcolici. Soprattutto per le generazioni più giovani, potrebbero aiutare a modellare comportamenti e atteggiamenti più sani nei confronti dell’alcol”. Tra gli obiettivi del Piano europeo contro il cancro, ridurre almeno del 10% l’uso di alcol entro il 2025. Una delle principali attività del Piano è lo sviluppo di proposte per fornire informazioni nutrizionali e sanitarie sulle bevande alcoliche. Allo stesso modo, sia il Global Alcohol Action Plan 2022-2030 che il Quadro europeo d’azione sull’alcol 2022-2025, propongono azioni prioritarie per affrontare i danni correlati all’alcol, tra cui lo sviluppo e l’implementazione di requisiti di etichettatura per le bevande alcoliche.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone