Nutri e Previeni 31 Ottobre 2017 11:31

Alzheimer: il decorso rallenta con un mix di nutrienti “da bere”

Sembra che assumere ogni giorno una bevanda particolarmente ricca di alcuni nutrienti noti per i loro effetti positivi (acidi grassi omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti etc.) – possa rallentare il declino mentale nei malati di Alzheimer e quindi di fatto frenarne l’inesorabile decorso. Lo rivela una sperimentazione su 311 pazienti con Alzheimer in fase […]

Alzheimer: il decorso rallenta con un mix di nutrienti “da bere”

Sembra che assumere ogni giorno una bevanda particolarmente ricca di alcuni nutrienti noti per i loro effetti positivi (acidi grassi omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti etc.) – possa rallentare il declino mentale nei malati di Alzheimer e quindi di fatto frenarne l’inesorabile decorso. Lo rivela una sperimentazione su 311 pazienti con Alzheimer in fase precoce (con accertato lieve declino cognitivo) condotta nell’ambito del progetto europeo ‘LipiDiDiet project’, e resa nota sulla rivista The Lancet Neurology.

L’intervento nutrizionale e il cervello
“Lo studio illustra che l’intervento nutrizionale può aiutare a conservare tessuto cerebrale, memoria e capacità dei pazienti di cimentarsi in attività quotidiane – considerati gli aspetti più preoccupanti della demenza”, spiega Hilkka Soininen, dell’Università della Finlandia orientale che ha condotto lo studio.

Le capacità dei pazienti (parte dei quali doveva bere per 24 mesi il drink nutrizionale e gli altri una bevanda placebo) sono state misurate tramite il test Clinical Dementia Rating-Sum of Box (CDR-SB) che valuta le capacità di svolgere azioni quotidiane, ad esempio gestire i soldi, ricordarsi eventi etc. emerso che, rispetto al gruppo placebo, chi per 2 anni aveva bevuto ogni giorno la bevanda (chiamata Fortasyn Connect) presentava ridotta atrofia cerebrale, ad esempio, una differenza del 26% del volume dell’ippocampo (il centro nevralgico della memoria).

Inoltre i pazienti che avevano assunto Fortasyn Connect avevano conservato migliori capacità mnemoniche e di gestione delle attività quotidiane rispetto al gruppo di controllo.

Le conclusioni
“Sebbene non sia una cura per l’Alzheimer – spiega il coordinatore del progetto Tobias Hartmann –  l’intervento nutrizionale si è dimostrato efficace per rallentare il processo neurodegenerativo e, prima lo si intraprende, maggiore è l’effetto per il paziente. Inoltre, la riduzione di atrofia cerebrale mostra che gli effetti della bevanda vanno ben oltre la riduzione dei sintomi, traguardo finora mai raggiunto”.

Articoli correlati
Alzheimer: regolare i livelli di dopamina riduce i sintomi nelle prime fasi della malattia
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nell'Alzheimer
Scoperte 5 diverse forme di Alzheimer. Aperta la strada a nuove terapie personalizzate
Ci sono 5 tipi diversi di Alzheimer e questo potrebbe spiegare perché alcuni farmaci sembrano essere inefficaci con questa devastante malattia neurodegenerativa. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto dall'Alzheimer Center Amsterdam, dall'Università di Amsterdam e dall'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging, potrebbero avere implicazioni per il futuro sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer
Scienziati italiani hanno “ingegnerizzato” una proteina per potenziare la memoria
Una proteina normalmente presente nel cervello è stata modificata geneticamente con l'obiettivo di potenziare la memoria. A farlo è stato un gruppo di neuroscienziati italiani in uno studio pubblicato su Science Advances, che apre la strada a nuove possibilità terapie contro le malattie neurodegenerative
di V.A.
Alzheimer: alcuni errori di «navigazione» sono «spie» precoci della malattia
Le persone con malattia di Alzheimer in fase iniziale hanno difficoltà a girarsi quando camminano. Questo potrebbe essere uno dei segni precoci individuato dagli scienziati dell’University College di Londra in uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, che si avvalso della realtà virtuale
Creato il più grande atlante delle cellule cerebrali umane
Circa 200 miliardi di cellule cerebrali. Precisamente 86 miliardi di neuroni e 100 miliardi di cellule di 3.000 tipi diversi. Sono impressionanti i numeri del più completo atlante delle cellule del cervello umano e dei primati non umani, realizzato nell’ambito della Brain Initiative
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Salute

Ricetta cartacea addio: dal 1° gennaio 2025 previste solo quelle elettroniche

Ora, salvo le eccezioni ancora consentite durante questa fase transitoria, saranno 488mila i medici e gli odontoiatri che prescriveranno le ricette in formato elettronico
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...