Nutri e Previeni 26 Ottobre 2017 11:03

Cuore in salute: dieta sana aiuta a controllare i trigliceridi nonostante la genetica

Anche il livello dei trigliceridi nel sangue, così come quello del colesterolo, ha un’influenza ‘pesante’ sulla salute del cuore e può essere un segno della sindrome metabolica: un insieme pericoloso di obesità addominale, ipertensione e alti livelli di zucchero nel sangue. La genetica ha un peso non indifferente nel rischio di sviluppare questa problematica, ma […]

Cuore in salute: dieta sana aiuta a controllare i trigliceridi nonostante la genetica

Anche il livello dei trigliceridi nel sangue, così come quello del colesterolo, ha un’influenza ‘pesante’ sulla salute del cuore e può essere un segno della sindrome metabolica: un insieme pericoloso di obesità addominale, ipertensione e alti livelli di zucchero nel sangue.

La genetica ha un peso non indifferente nel rischio di sviluppare questa problematica, ma per fortuna una dieta sana può essere di aiuto. Emerge da una ricerca dell’Università dell’Illinois, in collaborazione con l’Università Autonoma di San Luis Potos, in Messico, pubblicata su Journal of Nutrigenetics and Nutrigenomics.

Lo studio
Gli studiosi hanno preso in esame 641 giovani messicani, dai 18 ai 25 anni, a cui sono stati controllati i livelli della glicemia a digiuno e il valore del’Indice di massa corporea (Imc). Sono stati inoltre tracciati il profilo genetico e le abitudini in fatto di dieta.

Dai risultati è emerso che i trigliceridi alti erano associati a due mutazioni di un gene denominato AHSG, che codifica una proteina detta FetA, che connette l’infiammazione con l’obesità e tutte le malattie associate. Ma la correlazione era fortemente dipendente dall’Indice di massa corporea e dalle abitudini alimentari.

“Con un Imc elevato – evidenzia infatti Katie Robinson – prima autrice dello studio – abbiamo osservato una maggiore presenza della problematica tra coloro che sono portatori del  genotipo a rischio, ma se questi individui avevano un indice di massa corporea inferiore, anche i trigliceridi erano più bassi”.

Anche la dieta ha un ruolo importante. “L’assunzione di carboidrati elevata – conclude – e in particolare anche di zuccheri o saccarosio, è stata associata a trigliceridi elevati in alcuni individui”.

Articoli correlati
Rischio cardiovascolare al femminile, le donne italiane lo sottostimano
La maggior parte delle donne italiane sottostima il proprio rischio cardiovascolare, non conosce tutti i fattori di rischio, e anche quando li conosce, non migliora il proprio stile di vita. È quanto emerge dallo studio CARIN WOMEN condotto da A.R.C.A. (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali) , realizzato con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo Italia
Ictus cerebrale, il cuore gioca un ruolo cruciale. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio
Il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus cerebrale, essendone la fibrillazione atriale una delle principali cause. Ma non tutti sono a conoscenza di questo legame pericoloso e A.L.I.Ce. Italia Odv, in occasione di aprile mese della prevenzione, intende sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello
di V.A.
L’olio evo contrasta diabete, ipertensione e sindrome metabolica
L'olio extravergine di oliva (Evo) gioca un ruolo chiave nel contrastare l'insorgenza delle patologie cronico-degenerative non trasmissibili come il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica, i tumori, le malattie a carico del sistema nervoso e la malattia renale cronica. Lo confermano le ricerche condotte e in corso all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata
di V.A.
Cure cardiovascolari a prova di pandemia e clima. Italia in prima linea nel progetto europeo RESIL-Card
La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
di V.A.
Dolore toracico, con tecnologie di precisione meno morti e infarti
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Salute

Ricetta cartacea addio: dal 1° gennaio 2025 previste solo quelle elettroniche

Ora, salvo le eccezioni ancora consentite durante questa fase transitoria, saranno 488mila i medici e gli odontoiatri che prescriveranno le ricette in formato elettronico
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...