Nutri e Previeni 5 Febbraio 2025 11:48

Diabete: “Il mio compagno di banco ne soffre: cosa faccio?”

I 5 consigli dell’esperta per rispondere a questa e altre domande su una patologia cronica che può modificare gli equilibri a scuola e in classe
Diabete: “Il mio compagno di banco ne soffre: cosa faccio?”

In Italia sono oltre 18mila i bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 18 anni con diabete di tipo 1 e, purtroppo, l’incidenza sotto i sei anni è in aumento. In questo contesto, è fondamentale che coloro che condividono una parte della propria giornata con un ragazzo con diabete, come compagni di classe, genitori e personale scolastico, sappiano quali comportamenti adottare, senza pregiudizi o paure. La conoscenza e il rispetto della sua routine sono cruciali per garantire una vita scolastica serena e senza ostacoli. “L’autocontrollo della glicemia è alla base della terapia, e i bambini con diabete – spiega Francesca Franco, pediatra presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale “Santa Maria Della Misericordia” di Udine – imparano molto presto a controllare la glicemia e a riconoscere quali siano i valori normali e non. In Italia, oltre il 98% dei pazienti pediatrici dispone di sensori glicemici e, grazie ai microinfusori di insulina e ai sensori, la gestione della malattia è molto meno invasiva rispetto al passato”.

Ciò che non si conosce fa paura

Quando un bambino o un adolescente con diabete entra a far parte di una classe, non solo i ragazzi, ma anche gli altri genitori e gli insegnanti, si trovano di fronte a una nuova realtà. I ragazzi passano un terzo della loro giornata a scuola e sono molte le ore che trascorrono in un ambiente diverso da quello conosciuto, ossia quello familiare. Il diabete può fare paura se non lo si conosce, ma ci sono consigli pratici che si possono dare tramite le famiglie per aiutare a creare un ambiente inclusivo e di supporto, favorendo una convivenza serena in classe e tra genitori. “Conoscere il diabete vuol dire anche conoscerne segni e sintomi d’esordio”, assicura la pediatra.

Formare il personale scolastico

“È fondamentale insegnare ai bambini non solo cosa fare, ma anche cosa non fare in presenza di un compagno con diabete. Capire che la vita con il diabete richiede rispetto per la privacy e per le esigenze mediche del compagno permette di evitare situazioni spiacevoli e contribuisce a creare un ambiente scolastico più inclusivo e sicuro. Per raggiungere tutti questi obiettivi – specifica Franco – è fondamentale fare formazione ed educazione sul diabete al personale scolastico, auspicando che questo avvenga in tutte le scuole, indipendentemente dalla presenza di bambini con diabete. È compito nostro come professionisti sanitari e delle istituzioni scolastiche lavorare insieme per sensibilizzare sul diabete, sui suoi sintomi e sulla sua gestione. Questo permette un inserimento consapevole e sicuro del bambino con diabete a scuola e un supporto reciproco tra scuola e famiglia”.

I consigli della pediatra

  • 1. Spiegagli cos’è il diabete. Aiuta il tuo bambino/a a capire che il diabete è una malattia in cui il corpo ha difficoltà a controllare i livelli di zucchero nel sangue (glucosio). Nel diabete di tipo 1 la causa di tutto questo è l’incapacità del corpo di produrre insulina. Gli alti livelli di zucchero nel sangue arrivano ai reni e passano nelle urine. È per questo motivo che all’esordio del diabete i bambini urinano più frequentemente e di conseguenza bevono di più. Succede inoltre che perdano peso e siano molto stanchi; è importante riconoscere presto questi sintomi che scompaiono quando viene iniziata la terapia necessaria. Fai attenzione a non raccontare notizie non verificate o leggende sul diabete (come ad esempio che il diabete viene a chi mangia tanti zuccheri, il diabete rende più deboli e non si possa fare sport).
  • 2. Insegnagli che si può gestire. Cerca di spiegare che se il corpo non riesce a produrre l’insulina, è necessario che venga assunta dall’esterno più volte al giorno. L’insulina non esiste in pastiglia ma deve essere assunta tramite piccole punture. Il/La compagno/a di classe con il diabete può mangiare tutto seguendo i principi di un’alimentazione sana. Deve fare però attenzione quando mangia i carboidrati e assumere l’adeguata dose di insulina. Non serve diventare esperti di diabete, ma è importante avere una conoscenza di base su cosa sia e come debba essere gestito per poterlo spiegare al tuo/a bambino/a.
  • 3. Mostragli come può riconoscere i segnali di ipoglicemia. Educalo a riconoscere i sintomi di un possibile episodio di ipoglicemia (calo di zuccheri), come, ad esempio, tremori, pallore, sudorazione, confusione o stanchezza. In questi momenti è importante avvisare un adulto (l’insegnante o il personale scolastico più vicino) e far sì che il compagno non rimanga da solo. Per correggere l’ipoglicemia sono necessari zuccheri semplici come lo zucchero, le caramelle o il succo di frutta che il bambino dovrà assumere secondo quanto deciso dal proprio medico e comunicato alla scuola.
  • 4. Preparalo affinché favorisca la normalità. Spiegagli che la normalità è l’approccio migliore per farlo sentire a proprio agio. Il diabete non deve esser un limite né una fragilità. Il compagno con diabete deve poter partecipare a tutte le attività di gruppi, che siano giochi, gite e progetti scolastici.
  • 5. Educalo a chiedere con rispetto. Invitalo a mostrare interesse verso l’amico che presenta questa patologia, senza che questo comporti invadere la sua privacy. Avere domande o dubbi, significa confrontarsi con il compagno con diabete in modo educato e rispettoso e interessarsi a lui/ lei. Se il proprio compagno se la sente capire che strumenti usa, come controlla la glicemia, come fa l’insulina può essere un buon modo per rendere il tutto più naturale possibile anche a scuola.

L’utilità delle nuove tecnologie

L’evoluzione tecnologica di device sempre più piccoli e intelligenti si sta rivelando un valido supporto per una migliore gestione del diabete, soprattutto per i più piccoli. La capacità dei sensori di misurare in continuo la glicemia e la precisione dei microinfusori di insulina, hanno reso queste tecnologie fondamentali per migliorare la qualità di vita dei minori con diabete. “Seppur la patologia possa sembrare complessa e far paura, la sua gestione è basata su regole che sono semplici e sicure anche in contesto scolastico, se vi è collaborazione tra le parti e se le semplici indicazioni fornite vengono seguite consapevolmente e senza paura. L’uso dei sensori per il monitoraggio in continuo della glicemia – conclude Franco – sono sempre più performanti e dotati di allarmi e l’uso dei microinfusori permettono, infatti, adeguamenti terapeutici preventivi con conseguente riduzione degli squilibri ipo e iperglicemici. ll diabete spaventa se non lo si conosce; è nostro compito spiegare e implementare le conoscenze necessarie per gestirlo serenamente, per il bene di tutti i nostri ragazzi”.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Nutri e Previeni

World Obesity Day, l’appello alle Istituzioni: “Inserire l’obesità nei Lea e tra le patologie croniche”

Dalle organizzazioni italiane aderenti e partner della World Obesity Federation una lettera aperta rivolta alle Istituzioni. L’onorevole Pella: “Ad aprile l’approvazione della Legge ...
Nutri e Previeni

Giornata Mondiale Obesità: in Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale

In Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso e 1 obeso. Sono i dati del sistema di sorveglianza Passi dell'Istituto superiore di sanità per il biennio 2022-2023, diffusi ...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone