Nutri e Previeni 13 Settembre 2018 11:24

Diabete: proteggersi con cereali integrali

Diabete: proteggersi con cereali integrali

Sono tante le strategie da mettere in tavola per difendersi dal diabete di tipo 2. Una di queste riguarda i cereali integrali. Preferirli a quelli raffinati abbassa infatti il rischio di sviluppare la patologia. A confermare i benefici delle fibre è uno studio pubblicato sul The Journal of Nutrition.

Per capire se i noti effetti antidiabetici del grano integrale potessero essere estesi anche ad altri cereali non raffinati, i ricercatori della Università di tecnologia Chalmers a Göteborg, in Svezia, hanno esaminato i dati di 55.465 partecipanti attraverso uno studio di coorte danese. Tutti avevano tra i 50 e i 65 anni e non avevano inizialmente il diabete, ma 7.417 di loro hanno sviluppato la malattia nel corso di 15 anni.

Per coloro che hanno riferito di aver consumato almeno 50 grammi al giorno di cereali integrali il rischio di diabete era molto inferiore. In particolare era del 22% più basso per le donne e del 34% più basso per gli uomini, rispetto a chi ne assumeva una quantità minima.

“Il risultato integra altri dati riportati in precedenza – commenta Enzo Bonora, past president della Società Italia di Diabetologia (Sid) – ma è particolarmente solido per la numerosità campionaria e per l’aver incluso la valutazione di molti fattori potenzialmente confondenti quali consumo di alcol, fumo, attività fisica. Interessante è che i risultati erano sovrapponibili a prescindere dal tipo di cereale (frumento, segale, avena) e dai differenti prodotti alimentari (pane integrale di frumento, pane di segale, muesli di avena). Questo rende ampia la scelta”.

Le fibre, aggiunge, “mantengono una flora batterica intestinale metabolicamente più salutare, riducono l’aumento della glicemia dopo il pasto e questo determina un minore stress delle cellule che producono insulina”.

Quindi, conclude, “no all’esclusione dei carboidrati dalla dieta, come evidenziato anche in un recente studio pubblicato da Lancet Public Health, ma preferire quelli poco raffinati. In un momento in cui i media veicolano messaggi spesso confondenti sull’alimentazione, è importante restare ancorati a quello che viene documentato dalla scienza”.

Articoli correlati
Diabete, Sid: “Aumenta obesità ed accelera declino cognitivo e invecchiamento”. Ecco perché
Gli esperti Sid: "Sovrappeso e obesità sono sempre più comuni tra gli individui con diabete di tipo 1. Ancora, l’eccesso di glucosio potrebbe accelerare il declino cognitivo e la perdita di funzionalità del compartimento staminale, tipica del diabete, è uno dei meccanismi alla base dell’invecchiamento"
Tirzepatide (Eli Lilly) riduce del 94% il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 negli adulti con prediabete, obesità o sovrappeso
Nello studio di fase III SURMOUNT-1 tirzepatide - agonista dei recettori GIP e GLP-1 – ha fatto registrare una riduzione del 94% del rischio di progressione al diabete di tipo 2 di adulti con prediabete, obesità e sovrappeso. Tirzepatide è stata valutata 1.032 adulti affetti da prediabete e obesità o sovrappeso per un periodo di trattamento di 176 settimane, seguito da un periodo senza trattamento di 17 settimane
L’olio evo contrasta diabete, ipertensione e sindrome metabolica
L'olio extravergine di oliva (Evo) gioca un ruolo chiave nel contrastare l'insorgenza delle patologie cronico-degenerative non trasmissibili come il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica, i tumori, le malattie a carico del sistema nervoso e la malattia renale cronica. Lo confermano le ricerche condotte e in corso all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata
di V.A.
Diabete di tipo 2: remissione possibile con stile di vita sano, benefici anche per cuore e reni
Il diabete di tipo 2 può essere "curato" perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

ANTIMICROBIAL STEWARDSHIP, A CHE PUNTO SIAMO NELLA REGIONE LAZIO. Online alle 16.00

L’antimicrobial stewardship (AMS) rappresenta un pilastro essenziale nella lotta contro l’antimicrobico-resistenza, puntando a ottimizzare l’uso degli antimicrobici per ridurre le re...
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone