Nutri e Previeni 16 Gennaio 2017 15:32

Dieta mediterranea in calo tra i giovani. Un modello di prevenzione da rivalutare

Dagli esperti promotori della tavola rotonda di ‘Samnium Medica’, società cooperativa di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta e dal centro di ricerca ‘Neuromed’, sul tema “Guadagnare Salute & Dieta mediterranea” è nata una nuova iniziativa di formazione in tema di salute e prevenzione intesa ad approfondire l’interconnessione tra alimentazione e inquinamento, […]

Dieta mediterranea in calo tra i giovani. Un modello di prevenzione da rivalutare

Dagli esperti promotori della tavola rotonda di ‘Samnium Medica’, società cooperativa di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta e dal centro di ricerca ‘Neuromed’, sul tema “Guadagnare Salute & Dieta mediterranea” è nata una nuova iniziativa di formazione in tema di salute e prevenzione intesa ad approfondire l’interconnessione tra alimentazione e inquinamento, volta alla creazione di un database dedicato.

Esperti a confronto
Esperti come il professor Giovanni De Gaetano (Dipartimento Epidemiologia e Prevenzione IRCCS Neuromed) e Andrea Baldanza (vice presidente vicario del Comitato Scientifico dell’ Osservatorio Agromafie, presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli), oltre a docenti delle Università di Benevento e Napoli, si sono confrontati a Benevento con i vertici di Coldiretti (Gennaro Masiello) e Slow Food Campania – Basilicata (Mimmo Pontillo).

Un patrimonio dell’umanità
“Stiamo parlando di qualcosa che il mondo intero da anni osserva con interesse e studia assiduamente – anticipa Giovanni De Gaetano – Le evidenze scientifiche sono ormai chiare, e ci mostrano come questo stile di vita, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, sia uno degli strumenti più efficaci per una corretta prevenzione di patologie importanti. E da tutto il mondo guardano qui, nel Sud dell’Italia, dove è il vero cuore della Dieta mediterranea, dove Ancel Keys, il medico americano che la scoprì, avviò i suoi primi studi. E’ stata una lunga strada scientifica che oggi vogliamo far tornare con sempre maggior forza nella sua terra. Una necessità inderogabile, perché i nostri studi, sia il Progetto Moli-sani che il Progetto INHES, mostrano come proprio nel Sud dell’Italia queste abitudini si stiano perdendo, soprattutto tra i giovani. I ricercatori e i medici, quindi, devono essere in prima linea, per i loro pazienti e per il Sistema sanitario nazionale, che nella prevenzione ripone le sue più grandi speranze”, conclude De Gaetano.

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