Nutri e Previeni 4 Febbraio 2016 12:42

Dieta mediterranea: nutrizionisti chiedono linee guida

Quando si parla di corretta nutrizione, prevenzione di tumori e di malattie cardiovascolari, la dieta mediterranea è sempre al centro della discussione, stimata da tutti come il modello dietetico più salutare. Quando si tratta, però, di metterla in pratica, nei più subentra un farraginoso ‘fai da te’ che dimostra, in generale, una scarsa conoscenza in […]

Dieta mediterranea: nutrizionisti chiedono linee guida

dieta mediterraneaQuando si parla di corretta nutrizione, prevenzione di tumori e di malattie cardiovascolari, la dieta mediterranea è sempre al centro della discussione, stimata da tutti come il modello dietetico più salutare. Quando si tratta, però, di metterla in pratica, nei più subentra un farraginoso ‘fai da te’ che dimostra, in generale, una scarsa conoscenza in proposito. Per questo i nutrizionisti chiedono a gran voce delle linee guida.

Allarme dagli esperti
Inflazionata ma poco applicata, “tutti ne parlano ma pochi sanno realmente in cosa consiste e ancora meno coloro che la mettono in pratica. Servono linee guida scientifiche”. E’ l’allarme che arriva dai biologi nutrizionisti, ascoltati in Commissione agricoltura del Senato, dove è in esame un disegno di legge che prevede la promozione della dieta mediterranea attraverso l’istituzione di una Giornata nazionale, un marchio, un fondo e un comitato scientifico incaricato della tutela. “Riscontriamo carenza di informazione sul concetto di dieta mediterranea, spesso evocata più come costume che non come corretto percorso nutrizionale”, ha detto Ermanno Calcatelli, presidente dell”Ordine nazionale dei biologi, che come i medici hanno anche la qualifica di ‘nutrizionisti’. Nonostante dal 2010 l’UNESCO abbia inserito la dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale dell’umanità, questo importante passo, aggiunge “non è stato accompagnato nel nostro Paese da iniziative legislative che ponessero le basi per un suo corretto apprendimento”.

Gli errori
Molte le “insidie di un’applicazione fai da te”, in primis “l’uso frequente di carboidrati complessi” e “di cibi semilavorati che utilizzano coloranti, grassi animali, antiossidanti, acidificanti, condimenti non di prima qualità”. Ma anche il tipo di cottura fa la differenza. “Serve a poco mangiare tanta verdura se viene bollita e ripassata, perché la perdita di nutrienti è significativa”.

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