Uno studio del centro Neuromed di Pozzilli, presentato al congresso della Società europea di cardiologia (Esc) in corso a Roma, sottolinea che la dieta mediterranea salva il cuore, e riduce la mortalità fino la 37%, persino in chi ha già una patologia cardiaca. Lo studio “Lo studio è stato condotto nell’ambito del mega trial noto […]
Uno studio del centro Neuromed di Pozzilli, presentato al congresso della Società europea di cardiologia (Esc) in corso a Roma, sottolinea che la dieta mediterranea salva il cuore, e riduce la mortalità fino la 37%, persino in chi ha già una patologia cardiaca.
Lo studio
“Lo studio è stato condotto nell’ambito del mega trial noto con l’acronimo Moli-sani in un’ampia coorte facente parte della ricerca su 1197 individui con una storia di malattia cardiaca di età media 67 anni, maschi nel 68% del campione – spiega Leonardo Bolognese, direttore della divisione di cardiologia dell’ospedale di Arezzo e ESC Local Press Coordinator – La storia clinica includeva patologie coronariche ed eventi cerebrovascolari”.
Al termine di un follow up durato 7,5 anni si sono verificati 208 decessi ma confrontando i dati con la dieta è saltato agli occhi che un incremento di 2 punti nel MDS, il ‘mediterranean diet score’ che misura l’aderenza alla dieta mediterranea, era associato ad una diminuzione del rischio di morte del 21% in media, con una riduzione totale che poteva arrivare al 37%. Isolando i singoli elementi è stato possibile calcolare il ‘peso’ degli elementi protettivi: l’elevato apporto di vegetali influisce per il 26%, il pesce fornisce un beneficio del 23%, l’assunzione di frutta e noci contribuiscono per il 13,4% e un elevato apporto di acidi grassi monoinsaturi e saturi per il 12,9%.