Nutri e Previeni 12 Novembre 2021 11:33

Disturbi alimentari in crescita con pandemia, un sostegno

Una “epidemia dentro l’epidemia”: disturbi come anoressia, bulimia, disturbi da alimentazione incontrollata (binge eating) negli ultimi 19 mesi – complice anche la pandemia – sono aumentati in maniera esponenziale. Lo rileva la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, secondo la quale c’è stato un incremento del 30% di nuovi casi e […]

Disturbi alimentari in crescita con pandemia, un sostegno

Una “epidemia dentro l’epidemia”: disturbi come anoressia, bulimia, disturbi da alimentazione incontrollata (binge eating) negli ultimi 19 mesi – complice anche la pandemia – sono aumentati in maniera esponenziale. Lo rileva la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, secondo la quale c’è stato un incremento del 30% di nuovi casi e una crescita pari al 50% di richieste di prima visita per i disturbi del comportamento alimentare (Dca) e l’età media dei giovani pazienti è scesa a 12 anni.

Tale tendenza è stata confermata anche dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom), che con Eni Foundation ha organizzato un’attività di supporto psicologico nell’ambito del Progetto “NON siete soli” un servizio di ascolto attivo e gratuito dove squadre di psicologi Cisom specificatamente formate offrono ascolto attivo a genitori, caregiver di ragazzi con Dca e giovani adulti che nascondono disturbi alimentari. Il servizio, fruibile in totale anonimato da persone maggiorenni, è attivo gratuitamente in tutta Italia al numero 06 95 94 56 56, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17.00.

“E’ un malessere che non risparmia nessuno e che inizia a fare il suo esordio già all’età di sette anni – evidenzia Pierluigi Policastro, responsabile nazionale psicologi dell’emergenza del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – in questi casi, il contributo psicologico, unito al supporto della famiglia, si rivela essenziale per intraprendere un percorso medico che porti verso la guarigione. È bene sottolineare che se i disturbi alimentari non sono riconosciuti in tempo e non vengono curati, nel peggiore dei casi possono portare anche alla morte”.

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