Nutri e Previeni 2 Dicembre 2016 10:39

Ecco perché d’inverno mangiamo più dolci

“In questo periodo dell’anno, gli animali vanno in letargo, noi verso la malinconia d’autunno. Per questo, siamo portati ad abusare di dolci e carboidrati in questa stagione, di conseguenza a ingrassare. Ma possiamo contare sull’aiuto di alcuni alimenti sani”. Queste le parole di Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e autore del libro […]

Ecco perché d’inverno mangiamo più dolci

dolci“In questo periodo dell’anno, gli animali vanno in letargo, noi verso la malinconia d’autunno. Per
questo, siamo portati ad abusare di dolci e carboidrati in questa stagione, di conseguenza a ingrassare. Ma possiamo contare sull’aiuto di alcuni alimenti sani”. Queste le parole di Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e autore del libro “Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo” (Aboca 2016).

“La diminuzione della luce solare – spiega Rossi, tra i massimi ricercatori nella genomica nutrizionale – determina riduzione della serotonina, neurotrasmettitore conosciuto anche come ormone del buon umore, e un aumento della melatonina. Questa variazione del profilo ormonale nel nostro cervello condiziona il comportamento alimentare: aumenta la pigrizia e scatta la fame di carboidrati e cioccolata, che fanno aumentare all’interno del cervello un amminoacido che si chiama triptofano, produttore di serotonina”.

Tuttavia possiamo ottenere risultati simili e in parte compensare lo squilibrio, assumendo altri alimenti ‘insospettabili’ che stimolano la produzione di triptofano: come noci, mandorle, banane, verdure a foglia verde, legumi, carne, yogurt. Questo, conclude l’esperto, recentemente insignito del premio “Tao Awards 2016 per la Scienza dell’Alimentazione” per aver superato il concetto del calcolo giornaliero delle calorie in favore della salute metabolica, “è solo uno dei tanti esempi che conferma il grande peso che gli ormoni rivestono nella nostra vita e di quante reazioni vitali avvengono dentro di noi, anche se noi non sappiamo nulla”.

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