Nutri e Previeni 22 Dicembre 2015 09:54

Rallentare l’invecchiamento cerebrale con i polifenoli

E’ confermato, i preziosi antiossidanti presenti nell’uva, nel vino rosso, in tè, frutta e verdura, ovvero i cosiddetti  ‘polifenoli’, possano rallentare l’invecchiamento del cervello. Lo rivela una ricerca condotta nell’ambito dello studio  denominato “InChianti study” (inchiantistudy.net), un ampio progetto di ricerca che riguarda le popolazioni di anziani che vivono nella zona di maggior produzione del vino […]

Rallentare l’invecchiamento cerebrale con i polifenoli

shutterstock_72070897E’ confermato, i preziosi antiossidanti presenti nell’uva, nel vino rosso, in tè, frutta e verdura, ovvero i cosiddetti  ‘polifenoli’, possano rallentare l’invecchiamento del cervello. Lo rivela una ricerca condotta nell’ambito dello studio  denominato “InChianti study” (inchiantistudy.net), un ampio progetto di ricerca che riguarda le popolazioni di anziani che vivono nella zona di maggior produzione del vino Chianti. Questo studio è nato per valutare i fattori di rischio che affliggono gli anziani e in particolare le loro capacità motorie. Ideato e promosso dal gerontologo Luigi Ferrucci del National Institute on Aging americano a Baltimora, lo studio InChianti è durato 15 anni coinvolgendo in tutto circa 1500 anziani residenti nella zona del Chianti.

Il lavoro sui polifenoli, che è stato pubblicato di recente sul Journal of the American Geriatrics Society, ha visto coinvolti diversi centri di ricerca e clinici tra cui il centro di riabilitazione geriatrica dell’Azienda Sanitaria di Firenze con Stefania Bandinelli e l’Università di Barcellona con Cristina Andres-Lacueva. Gli esperti hanno misurato con dei test ad hoc il declino cognitivo di un gruppo di 652 anziani verificatosi nell’arco di tre anni di monitoraggio del loro stato generale di salute. I ricercatori hanno misurato la concentrazione totale di polifenoli di questi soggetti sottoponendo ciascun volontario a un test delle urine e hanno correlato il risultato di questo esame clinico col grado di declino delle capacità cognitive di ciascun partecipante nell’arco dei tre anni.

Le concentrazioni di polifenoli nelle urine, come ha spiegato Andres-Lacueva, sono un valido modo di misurare l’apporto nutrizionale di polifenoli. E’ emerso che, a parità di età, gli anziani con minori concentrazioni di polifenoli nelle urine erano quelli che mostravano un più marcato declino delle capacità cognitive. “I nostri risultati – conclude Andres-Lacueva – suggeriscono un effetto protettivo dei polifenoli e indirettamente di una dieta ricca di polifenoli, nei confronti del declino cognitivo degli anziani. Ulteriori studi epidemiologici e sperimentazioni cliniche serviranno per chiarire il potenziale ruolo preventivo dei polifenoli e chiarirne i meccanismi d’azione”.

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