Nutri e Previeni 27 Luglio 2015 15:43

L’obesità può essere frutto della carenza di un ormone

L’obesità può essere frutto della carenza di un ormone

shutterstock_187633952L’obesità può essere causata “solo” da un’eccessiva golosità o da cattive abitudini alimentari? Le cause dell’obesità possono essere tante e correlate tra loro. Diversi studi portano alla luce più di una implicazione e quindi non è facile individuare una sola causa che sia psicologica o organica. Di recente, è emerso uno studio condotto da un team di ricercatori della Rutgers University e pubblicato sulla rivista Cell Report che forse potrebbe avere implicazioni per la cura dell’obesità. L’ingestione eccessiva e compulsiva di cibo avviene quando le persone non hanno sufficiente GLP-1 (glucagon-like peptide 1, peptide simile al glucagone), ovvero sequenze di amminoacidi secrete dalle cellule sia del piccolo intestino che del cervello, che danno il segnale di aver mangiato a sufficienza.

I ricercatori hanno esaminato i livelli di questo ormone su cavie di laboratorio. “I topi in cui il deficit di GLP-1 è stato indotto, hanno mangiato al di là della necessità di calorie ed evidenziato un incremento preferenza per il cibo ricco di grassi”, afferma Vincent Mirabella, co-autore dello studio. “Al contrario, quando abbiamo migliorato segnalazione GLP-1 nel cervello dei topi siamo stati in grado di bloccare la preferenza di cibi ad alto contenuto di grassi”. Esiste già un farmaco che imita l’ormone in questione. Originariamente progettato per migliorare la tolleranza al glucosio per diabetici, è utilizzato come trattamento per l’obesità. Ma si rivolge tutto il corpo e ha effetti collaterali che potrebbero causare problemi per il pancreas, cistifellea e reni.

Lo studio offre lo spunto per un approccio diverso che influenzi solo i neuroni nel cervello. “L’eccesso di cibo può essere considerato una dipendenza, un disturbo neuropsichiatrico”, dice Pang. “Scoprendo come il sistema nervoso centrale regola l’assunzione di cibo attraverso il GLP-1 potremmo essere in grado di fornire una terapia più mirata con minori effetti collaterali”, commenta l’autore principale dello studio, Zhiping Pang. Non ci resta che aspettare che questo studio vada avanti e ci dia delle risposte concrete. Intanto però una riflessione sulle possibili cause dell’obesità si può fare: escluso il problema “organico” possiamo spostare la nostra attenzione sulla cultura alimentare in senso ampio a partire dal rapporto con i più piccoli e trasmettendo loro l’educazione ad uno stile di vita sano.

SB

 

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