Nutri e Previeni 2 Agosto 2016 11:25

Nei prematuri, il latte materno migliora intelligenza e rendimento scolastico

Oltre ai molti benefici già noti dell’allattamento al seno bisogna aggiungere che per i piccoli nati prematuri il latte materno può fare la differenza. Come suggerisce, infatti, una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Paediatrics i bambini prematuri allattati al seno nel primo mese di vita hanno un quoziente intellettivo maggiore, migliori risultati negli studi, […]

Nei prematuri, il latte materno migliora intelligenza e rendimento scolastico

allattamentoOltre ai molti benefici già noti dell’allattamento al seno bisogna aggiungere che per i piccoli nati prematuri il latte materno può fare la differenza. Come suggerisce, infatti, una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Paediatrics i bambini prematuri allattati al seno nel primo mese di vita hanno un quoziente intellettivo maggiore, migliori risultati negli studi, nella memoria e nelle funzioni motorie una volta che sono più grandi.

Lo studio
I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston hanno seguito 180 bambini prematuri (nati prima della 30/a settimana di gestazione), dalla nascita fino all’età di 7 anni, misurandone il volume del cervello con risonanze magnetiche e conducendo analisi sulle loro capacità cognitive, tra cui quoziente intellettivo, lettura, matematica, attenzione, linguaggio, percezione visiva, e memoria di lavoro.

In questo modo hanno visto che i neonati che erano stati principalmente allattati al seno nei primi 28 giorni di vita avevano un maggior volume cerebrale (nell’area che deve elaborare e trasmettere i segnali neurali ad altre parti del cervello). A sette anni questi bambini avevano inoltre risultati migliori nei test cognitivi, migliore memoria, quoziente intellettivo e nella comprensione della matematica. Secondo i ricercatori altri fattori possono aver contribuito, come quelli ambientali e sociali, che però non sono stati presi in considerazione nello studio.

”Molte madri di bambini nati pretermine – commenta Mandy Brown Belfort, coordinatrice dello studio – hanno difficoltà a dare il loro latte ai loro figli. Dobbiamo cercare di dare loro il miglior supporto possibile per raggiungere quest’obiettivo. I nostri dati confermano le attuali raccomandazioni sull’uso del latte materno nelle unità neonatali di cure intensive”.

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