Nutri e Previeni 19 Giugno 2015 13:17

I bambini che rifutano il cibo non sono solo schizzinosi

I bambini che rifutano il cibo non sono solo schizzinosi

shutterstock_57650311Nel maggio 2013, una nuova categoria di disturbi alimentari emerse nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, (DSM5 – V edizione), lo strumento cartaceo che che classifica i disordini psichiatrici. Ora, due anni più tardi, nuove acquisizioni degli esperti del  SickKids, ospedale pediatrico dell’Eastern Ontario (CHEO) portano a riflettere sull’impatto clinico della diagnosi di quell’emergente disordine alimentare denominato ARFID (Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder) in un articolo pubblicato sul Journal of Adolescent Health online.

Si tratta, più precisamente, di un problema che colpisce i bambini nell’età prescolare e che è descritto come una sostanziale restrizione dell’assunzione di cibo, associato alla perdita di peso o alla mancanza del previsto aumento di peso nel contesto fisiologico che, in buona parte dei casi, si accompagna a un disagio psicosociale.

“ARFID non è solo un problema di bambini “schizzinosi” col cibo – è una categoria diagnostica molto impegnativa nel DSM-5,” ​​dice il coautore dell’articolo Debra Katzman, che fa parte dello staff del  SickKids. “Questi ragazzini hanno un complesso di problemi, e questa condizione persiste per lunghi periodi di tempo, e richiede un trattamento per affrontare, sia gli aspetti medici, sia le problematiche psicosociali. Se non trattata, questa condizione iniziale dell’infanzia,  può portare a complicanze gravi nel lungo termine.”

Oltre ai disturbi fisiologici causati dalla malattia, ci sono gravi implicazioni sociali, soprattutto per i ragazzi più grandicelli, le cui interazioni sociali sono spesso centrate intorno al cibo. “Per i ragazzi che sono in grado di andare a mangiare la pizza con gli amici, la condizione può essere socialmente limitante”, dice la Katzman, che è anche professore di Pediatria presso l’Università di Toronto.

“I genitori hanno un ruolo significativo per identificare i modelli alimentari malsani nel loro bambino”, dice il coautore Mark Norris, medico adolescentologo e Professore Associato di Pediatria presso il Dipartimento di Pediatria del CHEO. “I genitori interessati dovrebbero parlarne al pediatra o al medico di famiglia nella fase iniziale, piuttosto che lasciare che il problema persista per mesi o addirittura anni.”

In parole semplici, non si tratta solo di “bambini difficili o troppo esigenti” che rifiutano di mangiare certi cibi, ma di bambini che nel lungo termine possono sviluppare problemi psicologici ben più gravi.

Articoli correlati
Più attenzione ai bambini che rifiutano il cibo!
Mangiare troppo poco e pochi tipi di cibo è un problema comune nei bambini, ma può portare a una cattiva nutrizione, conflitti familiari e genitori frustrati. Anche se molte famiglie ritengono che si possa considerare come una fase, un nuovo studio dimostra che il rifiuto  del cibo coincide spesso con gravi problemi dell’infanzia, come la […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Lavoro e Professioni

Congresso Fnopi, Mangiacavalli: “Il problema degli infermieri è il problema dell’Italia tutta”

Il messaggio del Presidente della Repubblica: "L'opportunità mi è grata per esprimere la riconoscenza della Repubblica per il contributo delle professioni infermieristiche alla salute de...
di I.F.
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...