Nutri e Previeni 18 Febbraio 2025 10:45

Obesità, più a rischio gli adolescenti che mangiano fuori orario

Analizzate le abitudini di 51 ragazzi e ragazze di età compresa tra 12 e 18 anni, divisi in tre gruppi in base all'indice di massa corporea
Obesità, più a rischio gli adolescenti che mangiano fuori orario

Mangiare fuori orario fa salire l’ago della bilancia, soprattutto tra gli adolescenti. Questa malsana abitudine comprometterebbe il corretto funzionamento dell’orologio biologico interno dei giovanissimi. Ad studiare i legami tra ritmi circadiani, peso e abitudini alimentari negli adolescenti sono stati i ricercatori del Mass General Brigham e della Warren Alpert Medical School della Brown University. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista ‘Pnas‘ (Proceedings of the National Academy of Sciences).

L’orologio biologico

Gli studiosi hanno analizzato le abitudini di 51 ragazzi e ragazze di età compresa tra 12 e 18 anni, con un’età media 13,7 anni. I partecipanti allo studio sono stati divisi in tre gruppi in base all’indice di massa corporea (Bmi): 24 erano nel gruppo di peso ‘sano’, 13 nel gruppo sovrappeso e 14 nel gruppo obeso. Quello che gli autori hanno scoperto è che gli adolescenti obesi mangiavano di più e più tardi durante il giorno rispetto ai loro coetanei con un peso sano, e che i loro comportamenti alimentari erano fortemente influenzati dall’orologio biologico interno. Ciò che a spinto i ricercatori del Mass General Brigham e della Warren Alpert Medical School della Brown University a condurre questa particolare tipologia di analisi è l’aumento dell’eccesso di peso tra i giovanissimi, patologia che senza un cambio di marcia tenderà ad aumentare sempre di più. “Guardando solo agli Usa – fanno notare gli autori – entro il 2030 si prevede che circa la metà degli americani sarà in una condizione di obesità, condizione che contribuisce all’insorgenza di malattie croniche, tra cui diabete e cancro”.

Studi a confronto

Ricerche precedenti avevano evidenziato connessioni tra sonno, modelli alimentari e aumento di peso. Gli scienziati rimangono incerti sul ruolo del sistema circadiano, il nostro orologio biologico interno, nel modellare i modelli alimentari. Nel nuovo studio, gli adolescenti in sovrappeso o obesi hanno consumato più calorie in orari più tardivi rispetto ai partecipanti con peso sano, con risultati che dimostrano che i ritmi circadiani svolgono un ruolo fondamentale nello spiegare l’assunzione calorica in orari più in là nella giornata osservata negli individui a rischio obesità. “Quando abbiamo iniziato questo studio – spiega Frank Scheer, professore di Medicina e direttore del Medical Chronobiology Program al Brigham and Women’s Hospital – sapevamo che il sistema circadiano influenza la fame e il metabolismo. Ciò che non era chiaro, tuttavia, era se il sistema circadiano, quando isolato dalle influenze dei cicli ambientali e comportamentali, inclusi i cicli di luce, sonno e attività, influenzasse direttamente il consumo di cibo. Lo studio è il primo a dimostrare che l’assunzione di cibo è regolata dal nostro orologio biologico interno”.

Il sonno ha poca influenza sul peso corporeo

I ricercatori non hanno trovato differenze significative, invece, nel tempo di sonno totale fra i tre gruppi. Il sistema circadiano è composto da trilioni di orologi virtualmente presenti praticamente in tutti gli organi, tessuti e cellule, che preparano la nostra biologia e il nostro comportamento alle mutevoli richieste del ciclo giorno/notte ed è noto che l’influenza del sistema circadiano differisce tra le persone, a causa di una combinazione di fattori genetici, comportamentali e ambientali. Questo studio evidenzia in modo unico la correlazione tra classe di peso, calorie consumate e ritmi circadiani negli adolescenti, una popolazione poco studiata.

Una ricerca ‘fuori dal tempo’

Per controllare le influenze esterne sul ritmo circadiano, i ricercatori hanno rimosso tutti gli indizi temporali esterni dall’ambiente del laboratorio, inclusi orologi e accesso alla luce esterna. I partecipanti hanno avuto sei opportunità di mangiare a orari fissi durante la fase di veglia, con un menu standardizzato. Potevano consumare tutto il cibo che desideravano durante ogni pasto. I ricercatori hanno monitorato il cibo mangiato e l’apporto calorico. Durante il giorno, gli adolescenti potevano partecipare a una varietà di attività, tra cui lavori manuali, guardare film (con le luci dello schermo abbassate) e giocare a giochi sociali. I risultati dell’esperimento hanno mostrato che i cambiamenti nel sistema circadiano durante il giorno e la notte hanno influenzato significativamente il consumo di cibo in tutti i partecipanti. In tutti e tre i gruppi, l’assunzione di cibo ha raggiunto il picco nel tardo pomeriggio e nelle prime ore della sera ed è stata più bassa al mattino, anche dopo aver tenuto conto di fattori comportamentali e ambientali, dimostrando che l’orologio biologico del corpo ha un impatto diretto su quanto mangiamo nei diversi momenti della giornata.

L’adolescenza è un’età ‘critica’

Sebbene lo studio abbia dimostrato l’impatto del sistema circadiano sull’assunzione di cibo e abbia rivelato differenze tra i gruppi in base al peso, non si può sapere quale fattore venga prima. Sono necessari studi futuri per determinare se l’influenza del controllo circadiano sull’assunzione di cibo contribuisca ai cambiamenti di peso, o se i cambiamenti di peso influiscano sul controllo circadiano dell’assunzione di cibo o una combinazione dei due. “La natura critica dello sviluppo adolescenziale per preparare il terreno per una vita di salute evidenzia la necessità di comprendere i ruoli svolti dai processi di sonno/veglia e del ritmo circadiano per il comportamento alimentare – conclude la ricercatrice principale dello studio, Mary A. Carskadon, della Warren Alpert Medical School – . Le conoscenze acquisite aprono le porte a potenziali interventi che possano migliorare la salute degli adolescenti in futuro”.

 

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