Nutri e Previeni 10 Novembre 2015 14:44

Olio: sansa di olive da rivalutare

Olio: sansa di olive da rivalutare

shutterstock_100184648E’ importante rivalutare i pregi dell’olio di sansa di olive che spesso viene denigrato per la sua scarsa qualità e invece, secondo gli esperti,  può essere considerato di gran lunga superiore rispetto ad altri oli ottenuti da vegetali diversi dall’oliva.

A tal proposito è stata avviata un’attività di ricerca finalizzata a verificare il contenuto in tocoferoli (vitamina E) negli oli di sansa di oliva, grazie all’accordo siglato in questi giorni tra il dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine e la Nicola Pantaleo S.p.A., azienda olearia di Fasano (Brindisi).

”Non è semplicemente uno scarto di lavorazione, ma una preziosa risorsa e, con ogni certezza, anche un valido antagonista degli oli di semi e di altri grassi vegetali”, afferma il referente scientifico per il Dipartimento di scienze degli alimenti dell’Università di Udine Lanfranco Conte, uno dei massimi esperti mondiali in materia di analisi chimica degli oli di oliva nonché membro della Società chimica italiana e presidente della Società italiana per lo studio delle sostanze grasse, oltre che delegato italiano del Comitato di chimica oleicola del Consiglio oleicolo internazionale (Coi).

La sperimentazione riguarderà la valutazione analitica del contenuto di tocoferoli (vitamina E) in campioni di oli di sansa raffinati e la verifica di quale sia la concentrazione di tocoferoli di partenza e quali siano le fasi tecnologiche più critiche per la sopravvivenza di questi composti, anche al fine di migliorare la qualità dell’olio venduto, rendendolo un valido antagonista degli oli di semi ed altri grassi vegetali che rappresentano il 96% dei consumi di oli e grassi nel mondo. L’attività di ricerca, che durerà dodici mesi, sarà effettuata con la collaborazione, oltre che della Nicola Pantaleo S.p.A. anche di frantoi, sansifici e raffinerie, tra cui la Saio S.p.A. e la Casa Olearia Italiana S.p.A.

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